Capitale della cultura 2024, appello dell'Arengo per nuovi sponsor. E spunta anche una compagnia telefonica

Capitale della cultura 2024, appello dell'Arengo per nuovi sponsor. E spunta anche una compagnia telefonica
Capitale della cultura 2024, appello dell'Arengo per nuovi sponsor. E spunta anche una compagnia telefonica
di Marco Vannozzi
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Sabato 5 Marzo 2022, 07:20

ASCOLI -  «Un percorso straordinario e ambizioso. Per la prima volta nella storia mettiamo al centro il valore del Piceno: un territorio come progetto». Non usa giri di parole il sindaco Marco Fioravanti. Mancano solo dieci giorni. Poi ci sarà il verdetto. Il 15 marzo il ministro Franceschini annuncerà la città prescelta come Capitale italiana della cultura 2024. Ascoli freme e si augura di poter fare festa.

L’audizione di giovedì scorso davanti alla commissione ha segnato il cammino. I delegati ministeriali si sono soffermati in diverse occasioni sull’aspetto economico: quale il budget di riferimento per il coordinamento e gestione amministrativa finanziaria, quali gli accordi con la Regione e gli sponsor. 

Uno di questi ultimi sarà una delle più famose aziende operanti nel settore delle telecomunicazioni. «Ci sono impegni già da tempo contrattualizzati.

In caso di vittoria c’è un la certezza da parte dei soci fondatori privati e da parte del main sponsor di cofinanziare l’iniziativa ed arrivare all’impegno di un milione di euro, per portare avanti tutte le attività del dossier». Fioravanti così mette in chiaro termini, condizioni e ribadisce ancora: «È già tutto definito». E nella griglia ci sono anche altri sponsor seppure minori.


Interviene poi anche l’assessore regionale, Giorgia Latini. «Dalla Regione in arrivo un milione di euro – afferma -. Siamo pronti a sostenere il progetto, nel caso una delle due marchigiane in lizza riuscisse ad ottenere il titolo di capitale della cultura». La cifra viene così raddoppiata rispetto a quanto preventivato in precedenza. «Le Marche dimostrano anche in questa competizione la propria ricchezza culturale e progettuale – sostiene l’assessore Latini -. Ho partecipato alle audizioni orgogliosa di tutto il potenziale che siamo in grado di esprimere. La logica della rete e della progettazione integrata è quanto di più vicino agli obiettivi strategici della politica culturale regionale per la rigenerazione dei borghi. Ascoli e il Piceno puntano sull’innovazione e digitalizzazione a partire dalla propria identità, fatta di montagne, mare, torri, chiese, case, ponti, artigianato, biodiversità, turismo e di una lunga storia iniziata molti secoli prima della fondazione di Roma». 


Il disegno di Ascoli Capitale della cultura 2024 ispira la visione del progetto di comunità di Ascoli 2030. «L’idea non è solo legata alla rivisitazione di un illustre passato, ma si riflette nella contemporaneità con giovani coinvolti nella rigenerazione urbana e nel turismo culturale», sottolinea il professor Stefano Papetti, direttore dei musei civici e membro del comitato. E se nel teatro dei Filarmonici, luogo scelto per l’audizione con il ministero, la città capoluogo si ritrova sul palco, mentre in platea si scorgono i sindaci degli altri 32 Comuni della provincia, ecco sul proscenio salire due giovani ascolani, Melissa Massetti ed Alessio Poli. I due volti rappresentano gli adulti di domani, il loro intervento è breve ma coglie nel segno. «La nostra è una visione in cui possiamo essere protagonisti insieme con le associazioni, i cittadini, le istituzioni gli imprenditori. La città sarà aperta al mondo e sostenibile, in vista della sfida del futuro», ripetono. Sessantuno eventi, 173 organizzazioni coinvolte e oltre 100 milioni di euro di investimenti programmati. Questi i numeri del dossier per la candidatura di Ascoli. Tra dieci giorni arriverà il verdetto finale. Ascoli e il Piceno sognano in grande. 

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