Acciaio e bitume alle stelle, a rischio i cantieri pubblici. Problemi anche alla galleria di Trisungo

I lavori a Trisungo per le gallerie
I lavori a Trisungo per le gallerie
di Marco Vannozzi
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Giovedì 17 Novembre 2022, 02:40

ASCOLI - Acciaio e bitume alle stelle. Lavori pubblici a rischio. Notevole è la provvista di fondi a disposizione, ma è grande la preoccupazione degli amministratori locali. Il motivo? Le imprese preferiscono eseguire gli interventi nell’ambito del settore privato.

 

La causa principale è il forte e incontrollato aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime. La seconda motivazione è strettamente legata al primo fattore: quando è richiesta una variazione di costi, le amministrazioni pubbliche non sono competitive ed hanno tempi non consoni alle necessità. Daniele Tonelli, consigliere provinciale con delega alla viabilità, lancia l’allarme. «Abbiamo un gran timore di non riuscire a mettere a terra i finanziamenti intercettati. Capita di avere gare per le infrastrutture che vanno deserte, carenza di ditte o ribassi a livelli minimi che non danno la certezza che l’opera possa venire terminata. E tutto questo a causa della variazione incontrollata dei prezzi con aumenti di costi che devono in seguito essere approvati dalla pubblica amministrazione – spiega Tonelli -. Il risultato? Prima di approcciarsi al pubblico l’impresa ci pensa molto e non sempre lo trova conveniente: i tempi sono diversi, mentre nel privato la flessibilità è maggiore». 

Secondo l’Unione delle Province (Upi) i costi per realizzare le opere legate ai progetti del Pnrr sono aumentati in maniera esponenziale in conseguenza dell’incremento dei prezzi dell’energia e dei materiali. La situazione si ripercuote in modo negativo sull’avanzamento dei cantieri, ritardando i lavori. E arriva ora l’Ance a fornire la cifra esatta degli incrementi: un duro colpo per il Pnrr e i cantieri di opere pubbliche. L’associazione nazionale dei costruttori ha infatti quantificato il maggior costo stimabile dei rincari energetici in corso in circa il 35% rispetto a quanto previsto, solo pochi mesi fa, sulla base dei prezzari più aggiornati. E questa seconda crisi dei costi si conferma anche peggiore poiché va ad incidere non tanto sui cantieri da avviare ma su quelli in corso. Forte l’impatto negli ultimi mesi sull’acciaio impiegato nel calcestruzzo (aumento del 55%) e del bitume (+49%). E così, per fare un esempio, le difficoltà si manifestano anche per le ditte che utilizzano gas per la produzione di materiale come l’asfalto e richiedono consumi importanti. 

«Alcune imprese accendono i forni una volta alla settimana e così ciò che riescono a produrre come materia prima per la manutenzione delle strade è contingentato nei tempi che le ditte si impongono per la loro stessa sostenibilità – sottolinea il consigliere provinciale Tonelli -. Siamo tutti molto preoccupati: le aziende sono costrette a razionalizzare. La loro efficienza purtroppo è ridotta, ci sono rallentamenti nelle possibilità di istituire cantieri. E così, prima di potersi attivare, rispondere alle gare, esser presenti sul territorio, hanno scadenze legate agli approvvigionamenti». 

Dall’Ance arriva quindi una proposta sul Pnrr al termine dell’incontro che si è tenuto ieri a Roma, a Palazzo Chigi: utilizzare fondi strutturali e di coesione inutilizzati per coprire costi del caro materia. «I prezzi sono alle stelle. E questo è solo uno dei problemi» conferma Massimo Ubaldi, presidente dell’Ance Ascoli. Intanto si fa largo anche un’ultima grossa preoccupazione. Non ci sono spazi dove conferire i terreni di scavo: a breve potrebbe essere a rischio anche il completamento dei lavori di un’opera strategica per l’entroterra Piceno: la galleria di Trisungo. 
 

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