ASCOLI - Un lungo faccia a faccia con il magistrato durante il quale ha voluto chiarire la sua posizione e cercato di fugare ogni dubbio nell’inchiesta della Procura di Ascoli sulla rapina in villa subita da Maurizio Borgioni e che il 4 agosto ha portato al suo arresto e a quello della sorella Roberta, moglie dell’imprenditore ascolano, e di un terzo complice, il tarantino Ivan Mele. Danile De Berardinis, accompagnato dal difensore di fiducia, l’avvocato Leonardo Grossi, per oltre due ore ha risposto a tutte le domande del giudice e ha fornito la sua versione fatti dell’intricata vicenda.
Dopo quasi due mesi trascorsi dietro le sbarre del carcere di Marino del Tronto dove si trova ristretto dal giorno del suo arresto, Danile ha parlato per la prima volta davanti al magistrato dal momento che nel corso dell’interrogatorio di garanzia si era avvalso della facoltà di non rispondere.
Per gli inquirenti aveva architettato lei il colpo per vendetta
Per gli inquirenti, Roberta De Berardinis, sebbene in fase di separazione, avrebbe architettato la rapina per attuare una sorta di vendetta verso il marito che nel frattempo avrebbe intrapreso un’altra relazione sentimentale.
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