Bonus alle associazioni sportive fino a 3.500 euro, ecco a chi saranno assegnati

Bonus alle associazioni sportive fino a 3.500 euro, ecco a chi saranno assegnati
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Martedì 23 Marzo 2021, 05:55

ASCOLI -  Finalmente l’attesa è finita: l’Arengo ha concluso le procedure per erogare, dopo l’avviso su iniziativa del sindaco Marco Fioravanti e dell’assessore allo Sport Nico Stallone, contributi alle realtà sportive. Le domande presentate sono state 36. Di queste, 9 non sono state ammesse per mancanza di requisiti. Le 27 ammesse, che riceveranno il contributo (in base ai parametri e alle spese sostenute) sono:

Us Acli regionale (2.582 euro), Associazione giovanile picena (450), Delta (1.043), Mirmidoni piceni (3.426,80), Roller Green (1.033), Anime Verticali Avis (2.269,20), Bocciofila Città di Ascoli (1.080), Picchio Running (480), Libero Volley (1.033), Budo Piceno (350), Us Acli comitato provinciale (2.582), Piceno cycling team (1.550), Team Ceci Dreambike (1.550), Avis Ascoli Marathon (949), Cestistica Ascoli (1.033), Futsal Askl (1.033), Albatros nuoto Gioia (1.033), Aics (198), Le Querce (1.033), Unione Piazza Immacolata (1.033), Ginnastica Ascoli (1.033), Asd Porta Romana (1.033), Amatori Rugby (1.033); Pallavolo 1986 (1.033), Orsini Monticelli (1.033), Ballmaster (1.033) e Monticelli Calcio (1.033).
Intanto l’ennesima spallata del covid all’economia cittadina, stavolta attraverso la zona rossa, riporta alta l’attenzione sulle forti difficoltà e sull’estrema necessità di un adeguato paracadute per le numerose attività costrette da troppo tempo a rimanere chiuse.
Ed in tal senso finisce sotto i riflettori il forte malumore esternato dagli operatori del commercio a fronte di un decreto governativo sui sostegni, appena pubblicato, che viene considerato inutile dagli addetti ai lavori.

E proprio in queste ore si torna a ragionare su una possibile iniziativa di protesta, seppur da effettuare in maniera composta e civile, di fronte ad una pazienza che sembra ormai essere finita. Ad esprimere la rabbia degli operatori commerciali e, nello specifico, di chi opera nel settore della ristorazione e dei pubblici esercizi è il presidente provinciale della Fipe, Daniele Fabiani. «La speranza si è trasformata in forte delusione – spiega. – La speranza ci ha fatto mettere per qualche mese in una cornice di attesa riguardo alle possibili decisioni del nuovo governo guidato dal premier Draghi. Adesso, sulla base del tanto atteso decreto Sostegni, posso affermare che siamo finiti dalla padella nella brace. E adesso la speranza si sta trasformando in rabbia. Molte categorie sono stremate dopo più di un anno, con una seconda Pasqua da trascorre in zona rossa e con le attività che sono sempre più coi conti in rosso. Siamo stanchi di aspettare soluzioni che non arrivano. A questo punto non si esclude una protesta contro un sistema incapace di tutelare le piccole e medie imprese. Non vogliamo l’elemosina, ma vogliamo riavere la dignità del lavoro». 

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