Più pannelli solari e centrali turbogas, le soluzioni degli industriali ascolani al rincaro delle bollette

Più pannelli solari e centrali turbogas, le soluzioni degli industriali ascolani al rincaro delle bollette
Più pannelli solari e centrali turbogas, le soluzioni degli industriali ascolani al rincaro delle bollette
di Marco Vannozzi
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Sabato 27 Agosto 2022, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 15:22

ASCOLI - «Drammatica e catastrofica». Non usa giri di parole Abramo Levato, general manager della Hp Composites, azienda leader a livello mondiale nella progettazione e produzione di componenti in materiale rinforzato in fibra di carbonio, nel commentare la situazione dell’aumento dei costi dell’energia.  «Sono rialzi esponenziali ed incontrollati del 40% in più. Non si conosce bene su quale base siano fondati. Quello che si conosce è invece purtroppo il forte rialzo alla fine del costo per il manufatto. Tutto va ad incidere sulla catena dei rifornitori, crescono i costi per materie prime come ad esempio le fibre di carbonio e per i servizi: aumentano così i listini del prodotto finito facendo impennare l’inflazione». Levato dipinge un quadro a tinte fosche. Al momento la sua azienda riesce a intervenire in modo parziale. 


I pannelli solari


«Cercheremo a breve di tamponare l’emergenza con l’energia da fotovoltaico, ma è solo una parte, circa il 30% del fabbisogno. Andremo incontro all’inverno e il consumo di gas sarà vertiginoso: la situazione è davvero difficile e lo dico io che sono a capo di una grande azienda. Non oso immaginare le piccole e medie imprese. Si parla di un alto rischio per 120 mila realtà: molte rimarranno ferite, molte finiranno in rianimazione. Non si sa poi che fine faranno purtroppo». Necessario un cambio di rotta per Giuliano Tosti, amministratore unico della Ciam, azienda diventata leader di settore e riferimento della vendita all’ingrosso per tutto il mercato Pet. Per la sua azienda si segnalano aumenti molto alti. «Siamo nell’ordine di circa il 50% in più. Serve una diversa programmazione della politica energetica e maggiori investimenti – afferma -. Noi ci siamo per fortuna attrezzati per tempo con tre impianti importanti con cui riusciamo a coprire il 65% del fabbisogno con il fotovoltaico. Speriamo che in una prossima stagione più dolce. Oggi la situazione è preoccupante e priva di prospettive. Per fare un esempio oggi un materiale come il vetro ha un costo energetico altissimo. Cosa accadrà alle aziende energivore? Se non riusciranno a guadagnare non so cosa potranno decidere.

Proseguendo in questa direzione l’inflazione salirà, il Pil avrà un segno negativo, si perderanno posti di lavoro». 


Le forniture


Anche il settore edile lancia l’allarme. «Avremo grossi problemi con gli aumenti dei prezzi delle forniture. Una norma dello Stato esiste, fatta sulla base dei prezzari regionali per il 2022. Penso che sarà presa la stessa strada per il prossimo anno. La situazione fa impallidire: da giorni non viene consegnato il ferro a coloro che lavorano. C’è una grossa speculazione alle spalle», spiega Massimo Ubaldi, titolare dell’omonima impresa di costruzioni, presidente della sezione ascolana dell’Associazione nazionale costruttori edili (Ance). Il presidente della Fondazione Carisap e industriale Mario Tassi, non vede soluzioni possibili a breve scadenza. «Il peso del costo dell’energia è fondamentale per il mondo dell’industria in tutta la sua catena distributiva. Questo sta comportando un aumento di prezzo incontenibile. L’argine? Nel brevissimo tempo è quasi impossibile. Solo la politica può aiutare, la riduzione dei consumi dà una mano, ma non fa diminuire i prezzi. Bisogna stimolare l’energia alternativa: però ci vuole tempo», commenta. Tassi è vicepresidente esecutivo dell’azienda di famiglia, la centenaria Elettropicena Sud.

La stoccata a Piceno Consind

«Noi per fortuna siamo autonomi dal punto di vista energetico: abbiamo fatto già da 10 anni un impianto fotovoltaico che occupa il 104%. Per il riscaldamento invece dovremo fare sacrifici. Ma l’attività dell’azienda da questo punto di vista è assicurata». Infine la stoccata a Piceno Consind. «Impossibile che non rilasci le certificazioni in automatico, non si dovrebbe neanche ragionare. Sfruttare le aree parcheggio dell’area industriale per fare impianti fotovoltaici è banale. Però si deve fare». Più fortunato Maurizio Borgioni (Borgioni Packaging Group): «Abbiamo bloccato per contratto il prezzo del gas per 18 mesi fino alla prossima primavera quando erano nettamente inferiore. Inoltre possiamo contare su un impianto fotovoltaico e ai prima del prossimo anno su una centrale di cogenerazione. Il problema è la materia prima e molte cartiere sono in difficoltà».

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