Carrozzine in strada per aggirare il cantiere, mamme e disabili in pericolo davanti all'Ipsia

Le barriere architettoniche ad Ascoli sono un problema per mamme e disabili
Le barriere architettoniche ad Ascoli sono un problema per mamme e disabili
di Cristiano Pietropaolo
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Mercoledì 14 Aprile 2021, 08:00

ASCOLI - Quello delle barriere architettoniche resta un tema da prendere in considerazione sopratutto perché interessa le categorie cosiddette fragili come i portatori di disabilità ma anche le mamme che circolano con passeggini e carrozzine. Una delle ultime segnalazioni riguarda la situazione che si verifica davanti alla sede dell’Ipsia Sacconi, in via Angelini.

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I ragazzi che scendono dagli autobus passano sulle strisce pedonali ma poi devono transitare lungo la carreggiata per superare i lavori in corso sulla strada, passando pericolosamente vicino alla corsia riservata alle auto.


Le segnalazioni
«Da tempo abbiamo fatto una serie di foto e filmati partendo da piazza Roma arrivando fino al ponte di San Filippo. Insieme agli Amici della bicicletta abbiamo realizzato questo book sulla situazione delle barriere architettoniche - dice Roberto Zazzetti dell’associazione La Meridiana onlus. - Le rampe non sono a norma e non c’è nemmeno una striscia pedonale che finisce sulla rampa. Questo è un danno erariale per il Comune che si aggira intorno ai 350mila euro e causato da scarsa attenzione da parte degli addetti ai lavori.

Non c’è coordinamento tra l’ufficio segnaletica e l’ufficio lavori pubblici. In viale Croce, a Monticelli e in piazza Immacolata ci sono problemi visto che, nell’accesso alle rampe, ci sono dei piccoli canali di scolo alti 4 cm che possono creare problemi alle carrozzine dei disabili. Il problema principale sono le acque reflue ma questi canali non possono essere posizionate lì».


Altre situazioni
Zazzetti continua nell’elenco: «L’altro problema riguarda i passeggini, che sono costretti a scendere dal marciapiede, rischiando di camminare troppo vicini alle auto. Anche davanti all’Istituto industriale hanno fatto le strisce pedonali a 50 metri dalla rampa. Abbiamo fatto un protocollo d’intesa per collaborare con il Comune e i direttori dei lavori dei vari cantieri. Abbiamo già realizzato 15 interventi insieme facendo risparmiare centinaia di migliaia di euro per l’eliminazione delle barriere. Nonostante questo protocollo, però, non sempre ci contattano per verificare che non ci siano problemi di barriere. Ogni anno individuiamo delle vie dove fare degli interventi e partiremo da piazza Arringo, sul lato sinistro, fino al teatro romano per la sicurezza dei pedoni. All’imbocco di via Pretoriana mancano sei dissuasori divelti da un’auto. In quel tratto ci passano tanti studenti e si rischia molto, perché spesso chi gira in quella zona, lo fa ad alta velocità. Non si tratta di un problema politico, perché l’Arengo ha fatto la sua parte. Anche il segretario del Comune ci ha dato una grossa mano, ma i dirigenti devono operare meglio. Alla base di tutto c’è la sicurezza di anziani, disabili e bambini» conclude Zazzetti.

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