In pratica, gli operatori sanitari, se in divisa da lavoro, non potranno recarsi a mensa, al bar, alle Poste, in banca e in qualsiasi luogo al di fuori della propria sede di lavoro. Appena uscita, la circolare ha suscitato qualche perplessità e malumore, ma ha anche incassato approvazioni da parte dell’utenza e delle stesse parti sociali. Molti concordano sulle motivazioni che hanno spinto la direzione medica ospedaliera ad emanare questa circolare.
C’è da ricordare in proposito, che solo qualche anno fa la trasmissione Striscia la Notizia ha dedicato diversi servizi sull’argomento, segno che si tratta di un fenomeno generalizzato in Italia. Paolo Grassi, coordinatore della Rsu non si sottrae a un commento, definendo «l’iniziativa della direzione medica ospedaliera apprezzabile, anche perché è un segnale di decoro per tutto l’ospedale. Vorrei anche precisare che personalmente ho ascoltato diverse proteste da parte di molti utenti che si lamentavano della presenza al bar di persone con la divisa o il camice da lavoro».
Chi riguarda
Quello che va sottolineato che questo provvedimento riguarda anche il personale ospedaliero dell’ospedale Madonna del Soccorso di S.
La caffettiera
Nel frattempo gli operatori sanitari si attrezzano nei reparti magari ricorrendo alla caffettiera. Infine la direzione generale ha prorogato gli incarichi, in attesa del concorso, al primario Giampiero Di Camillo (Ginecologia e Ostetricia) per altri nove mesi de per lo stesso periodo a Tiziana Principi, primaria della Rianimazione, per il “Sistema d’emergenza territoriale del 118”. Prorogato a fine anno anche l’incarico a Giorgio De Santis, dirigente medico della disciplina di chirurgia generale in pensione.
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