ASCOLI - Si è aperto a Chieti il processo con l’audizione di tre testimoni, tutti investigatori, della Procura per i 16 componenti dell’associazione di estrema destra Avanguardia Ordinovista, accusati di progettare attentati ai danni di extracomunitari, a politici privi di scorta compresi in un elenco, a sedi di Equitalia, Tra gli imputati c’è anche Stefano Manni, l’ascolano già accusato di associazione terroristica finalizzata alla ricostituzione del disciolto movimento politico “Ordine Nuovo”.
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Manni avrebbe avuto un ruolo determinante nell’associazione tanto da esserne definito “il capo”.
Le indagini Nel corso delle indagini e successivamente durante l’iter processuale, la magistratura inquirente aveva sostenuto che tra le attività portate avanti dal gruppo di persone finito sotto inchiesta ci sarebbero state anche varie iniziative volte a promuovere la crescita culturale degli aderenti alle idee di estrema destra. È anche emerso come gli aderenti all’organizzazione utilizzassero complesse modalità di comunicazione sui social network a fini propagandistici con lo scopo di fare proselitismo e provocare l’innalzamento della tensione sociale; mentre un altro canale era “riservato” ai soli sodali per discutere le progettualità ritenute eversive. Inoltre, stando a quanto sarebbe emerso nel corso delle indagini, il gruppo aveva ricercato armi sul mercato clandestino.