Tempi di vestizione non pagati, oltre mille citazioni si abbattono sull’Ast. Un contenzioso da quasi 6 milioni di euro

Tempi di vestizione non pagati, oltre mille citazioni si abbattono sull’Ast. Un contenzioso da quasi 6 milioni di euro
Tempi di vestizione non pagati, oltre mille citazioni si abbattono sull’Ast. Un contenzioso da quasi 6 milioni di euro
di Nino Orrea
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Venerdì 12 Maggio 2023, 04:40 - Ultimo aggiornamento: 13 Maggio, 06:57

ASCOLI - Sono oltre mille le citazioni in giudizio che stanno per abbattersi sull’Ast di Ascoli. Le otto organizzazioni sindacali presenti, infatti, hanno offerto il loro patrocinio a tutti i dipendenti interessati a riscuotere le competenze dovute, a partire dal 21 maggio 2018, per il mancato riconoscimento dei tempi di vestizione. Un credito di oltre 5mila euro vantato da ciascun operatore sanitario obbligato ad indossare la divisa sul posto di lavoro, che comporterà un esborso per il datore di lavoro di oltre 6 milioni oltre agli interessi, rivalutazione e soprattutto spese legali. 

 

Giorgio Cipollini, responsabile della Funzione pubblica della Cisl, parla di «situazione paradossale, perché è inverosimile che la principale azienda pubblica del territorio non riconosca i diritti sanciti dal contratto nazionale di Lavoro. È inaccettabile che gli operatori abbiano maturato oltre 100 giornate di ferie; agli stessi non vengano pagati i festivi infrasettimanali, le indennità Covid, negato il diritto alla mensa ovvero al buono pasto, così come sancito dalla Corte di Cassazione, personale che viene mobilitato, senza alcun criterio, all’interno delle strutture ospedaliere ed addirittura tra le strutture di Ascoli e di San Benedetto, in totale dispregio alla normativa.

Sconcerta la cecità politico-amministrativa dei rappresentanti delle istituzioni i quali, a distanza di cinque mesi dallo smantellamento dell’Asur e la costituzione delle Ast, non sono riusciti ad assicurare un assetto dirigenziale stabile alle singole strutture». Il passo compiuto dalle organizzazioni sindacali è pesante per la Regione, sotto il profilo giudiziario e soprattutto economico, perché sborsare oltre 6 milioni, solo per l’indennità di vestizione non è cosa da poco, considerando le risorse a disposizione. Senza contare le altre rivendicazioni avanzate dalle parti sociali che potrebbero comportano ulteriori esborsi. Una mossa, quella delle parti sociali, che si spiega anche con il silenzio della giunta regionale, dopo le recenti esternazioni dell’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, che aveva assicurato il proprio intervento per sanare la situazione relativa all’indennità dei tempi di vestizione. 

Una situazione che potrebbe precipitare nel giro di pochi giorni, perché come sottolinea Cipollini «tra venti giorni, nell’Ast picena, sarà collocata a riposo la dirigente del Servizio delle professioni infermieristiche ed ostetriche che coordina oltre mille dipendenti.

Alla data odierna non è dato sapere né quando né come la dirigente sarà sostituita; inoltre nel giro di un anno andranno in pensione altri tre o quattro dirigenti, lasciando sguarnita tutta l’Area tecnico-amministrativa della Ast. Una condizione ambientale esplosiva e un caos organizzativo che rischiano di far implodere la sanità pubblica picena che, giorno dopo giorno, sta lasciando spazio alla fiorente sanità privata».

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