Prima grana per la nuova commissaria dell'Ast: il rinnovo del contratto di 230 operatori sanitari precari in scadenza a giugno

L'ospedale Mazzoni
L'ospedale Mazzoni
di Luigi Miozzi
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Lunedì 5 Giugno 2023, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 11:12

ASCOLI -  Il rinnovo dei 230 contratti a termine del personale sanitario in servizio all’azienda sanitaria territoriale di Ascoli è la priorità che il commissario straordinario, Maria Capalbo, si troverà a dover affrontare nei prossimi giorni. È quello che pensano i rappresentanti sindacali di Nursind, Usb e Nursing Up che nel dare il benvenuto alla nuova commissaria che traghetterà la sanità ascolana fino alla metà di luglio, hanno voluto ribadire le criticità che necessitano di un intervento decisivo chiedendo anche di poter avere un momento di confronto. 


Il confronto


«Le organizzazioni sindacali - affermano - augurandole un sincero benvenuto, chiedono a Capalbo un incontro urgente, per rappresentarle le numerose problematiche pregresse e attuali che vanno dai diritti contrattuali, alla situazione della contrattazione integrativa ed ai fondi contrattuali più esigui delle Marche».

Il prossimo 30 giugno, infatti, scadranno i contratti a termine di 230 tra infermieri ed operatori socio sanitari e per loro, le tre sigle sindacali chiedono il prolungamento del contratto fino alla fine dell’anno, quanto meno per uniformarli ai contratti del personale in servizio nelle altre Ast marchigiane. «Altre Ast hanno prorogato i tempi determinati fino al prossimo 31 dicembre, pertanto auspichiamo lo stesso trattamento contrattuale» dicono i rappresentanti delle tre sigle sindacali. 

Il prolungamento


Un prolungamento che si rende necessario ancor più alla vigilia della stagione estiva per poter continuare a garantire i livelli assistenziali anche durante il periodo delle ferie. La richiesta di un incontro nasce anche dalla necessità di poter porre sul tavolo la delicata questione fondi contrattuali più bassi «più bassi di oltre mille euro pro capite rispetto a tutte le altre aziende sanitarie marchigiane» e anche quella dei contratti integrativi che non vengono sottoscritti dal 2020 e la restituzione dei 495mila euro del Fondo contrattuale 20121 risultato insufficiente. «Rispetto alla procedura sugli incarichi di funzione, del tutto illegittima, come sancito dal collegio sindacale dell’Asur - sostengono Nursind, Usb e Nursing Up - chiediamo di procedere per l’annullamento in via definitiva» e di prendere chiudere il contenzioso sui tempi di vestizione che si protrae dal 2018. In quest’ultimo il caso l’arretrato per ogni operatore sanitario interessato è intorno ai cinquemila euro.

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