ASCOLI - La rinascita di Arquata passerà, inevitabilmente, attraverso un complesso programma di demolizioni, smontaggi controllati e rimozioni di macerie in tutto il centro storico pesantemente colpito dal sisma del 2016. Un programma che interesserà complessivamente 110 persone tra proprietari o aventi diritto degli edifici semidistrutti o comunque crollati che richiedono interventi per ripristinare tutte le condizioni necessarie ad avviare il Piano di ricostruzione approvato in consiglio comunale proprio a maggio dello scorso anno e poi varato con decreto del commissario per il sisma nel successivo mese di settembre.
Per le forti difficoltà dell’amministrazione comunale di Arquata di riuscire a individuare i 110 proprietari (tra cui qualcuno anche deceduto) degli immobili oggetto del programma di demolizione, si è deciso di fare ricorso ad una comunicazione pubblica attraverso l’albo pretorio e il sito web del Comune. Un passaggio fondamentale, dunque, per poter sbloccare la ricostruzione di Arquata, con interventi propedeutici che, tra demolizioni, smontaggi e rimozione delle macerie dalla zona individuata costeranno circa 2,4 milioni di euro.
Con la comunicazione delle aree e degli edifici interessati da quella che sarà duna maxi-demolizione (con annessa rimozione delle macerie), a seguito di specifici sopralluoghi, il sindaco Michele Franchi e gli altri amministratori comunali potranno sbloccare tutti quegli interventi preliminari e indispensabili ai fini della ricostruzione di Arquata.