Nuove aree per costruire: una valanga di richieste, presentate 120 domande

Nuove aree per costruire: una valanga di richieste, presentate 120 domande
Nuove aree per costruire: una valanga di richieste, presentate 120 domande
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Mercoledì 9 Marzo 2022, 06:25

ASCOLI  - Una valanga di richieste è arrivata sulle scrivanie di Palazzo Arengo per un cambio dell’attuale destinazione di aree sul territorio comunale ascolano. Sono quasi 160, infatti, i proprietari di terreni che hanno raccolto l’invito lanciato dal Comune attraverso uno specifico avviso pubblico finalizzato ad ottimizzare l’utilizzo di tutte le zone urbane ed extraurbane trasformandole da verdi a edificabili e viceversa, senza ulteriore consumo di suolo. Il tutto nel pieno rispetto di normative, criteri e parametri stabiliti dall’attuale Piano regolatore vigente. 


Questo l’indirizzo definito dal sindaco Marco Fioravanti in condivisione con il vice sindaco con delega all’Urbanistica, Giovanni Silvestri, anche per ripopolare la città senza incrementare ulteriormente le attuali volumetrie e sbloccando, comunque, aree finora non utilizzate.

E adesso si è nella fase più delicata della procedura, ovvero quella della verifica della rispondenza delle 160 richieste che riguardano un po’ tutte le zone, di cui ben 120 per ottenere trasformazioni in aree edificabili e 25 per retrocessioni a spazi verdi, agli stringenti parametri stabiliti dall’Arengo, per mantenere il rapporto tra superfici edificabili e quelle destinate al verde: ad ogni metro quadrato di nuove edificazioni dovrà corrispondere un metro quadrato di superfici non edificabili. Una fase delicata, quella attuale, imperniata sull’ammissione delle richieste rispondenti ai parametri dell’avviso, che vede fortemente impegnati, insieme al dirigente, l’architetto Ugo Galanti, l’ingegner Maurizio Piccioni (responsabile del servizio Urbanistica-Sit e del procedimento) e l’ingegner Claudia Marconi. 


Delle 160 domande pervenute sul tavolo tecnico comunale preposto, ben 120 sono relative a richieste di trasformazione di aree verdi in edificabili, mentre 25 riguardano il passaggio da aree edificabili a verde, altre 10 relative a cambi di destinazione tra aree dello stesso proprietario, oltre a 5 richieste di semplice modifica ad errori formali dal punto di vista della mappa catastale. E’ chiaro, dunque, che se è vero che c’è stata una grande risposta alla sollecitazione dell’Arengo, è altrettanto vero che, come prevedibile, la stragrande maggioranza delle richieste riguarda la possibilità di poter edificare. Ma tutto, adesso, sarà legato al numero di domande esaminate ed ammesse (sulla base dei precisi paletti messi dall’Arengo), alla formazione di una graduatoria e poi agli eventuali cambi di destinazione fino a mantenere in equilibrio la quantità di metri cubi di nuove edificazione con quella di retrocessioni a verde. 


«Abbiamo voluto dare – sottolinea il vice sindaco Silvestri - una possibilità ai cittadini che finora non lo hanno fatto, per diversi motivi, di poter utilizzare le proprie aree, ma in maniera non impattante e rispettando rigorosamente le normative e senza stravolgere il Piano regolatore. Poi ogni richiesta verrà valutata e si deciderà se autorizzare o meno in base parametri ben precisi. L’obiettivo condiviso col sindaco è ottimizzare l’utilizzo delle aree attualmente previste dal Piano regolatore senza ulteriore consumo di suolo. Ed è chiaro che si vuole anche dare una possibilità a qualche giovane coppia di poter restare o di tornare ad Ascoli». 


La commissione tecnica dell’Arengo è già al lavoro e sta esaminando il consistente numero di richieste pervenute, per poi arrivare a definire il numero di domande ammissibili e a formare una graduatoria, in base ai criteri prestabiliti. E in realtà, durante un primo esame, la stragrande maggioranza di pratiche (una ottantina), tra le 120 richieste di rendere edificabili le attuali aree verdi, risulterebbe inammissibile non rientrando nei parametri previsti. Va ricordato, infatti, che nell’avviso l’Arengo aveva previsto ad esempio tra i criteri indispensabili, la mancanza di vincoli, il posizionamento non su fiumi o crinali, la mancanza di opere di urbanizzazione e strade di collegamento e altro ancora. Un punteggio maggiore, inoltre, è stato previsto per aree nelle frazioni, con l’obiettivo anche di un ripopolamento delle zone più decentrate del territorio comunale. Così come punteggi più alti sono previsti per chi ha chiesto minori volumi edificatori.

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