ASCOLI - Riflettori dell’Arengo e dell’Ambito sociale XXII puntati sugli anziani non autosufficienti. Innanzitutto, si è deciso di prorogare fino al prossimo 31 dicembre il bando per l’erogazione dei contributi alle famiglie che devono assistere una persona ultrasessantacinquenne non autosufficiente approvato dalla giunta nello scorso mese di ottobre su proposta dell’assessore alle politiche sociali Brugni in sintonia col sindaco Fioravanti.
Nel frattempo, si è provveduto a sbloccare i contributi assegnati, sempre per l’assistenza alle persone di oltre 65 anni non autosufficienti in relazione al periodo da ottobre 2019 allo scorso settembre 2020. A beneficiarne sono ora 115 nuclei familiari che percepiranno complessivamente 2.400 euro, pari a 200 euro al mese di sostegno economico per i 12 mesi trascorsi. Tra l’altro, avendo nel frattempo nove famiglie mutato la loro situazione riguardo l’assistenza al familiare non autosufficiente, sia per l’inserimento permanente in una struttura residenziale di assistenza, sia per l’attivazione del Sad (servizio comunale di assistenza domiciliare) o per altri motivi, si sono incluse al loro posto altrettante famiglie che beneficeranno del contributo.
La decisione dell’Arengo e dell’Ambito sociale di prorogare i termini, che sarebbero scaduti venerdì prossimo è stata dettata dal fatto che sono ancora poche le domande pervenute finora per l’ottenimento del contributo ed in realtà si intende accontentare il maggior numero di famiglie in tal senso. La cifra complessiva messa a disposizione dell’Ambito sociale ascolano è di circa 322mila euro per l’erogazione di contributi alle famiglie che devono assistere un anziano non autosufficiente o parzialmente autosufficiente. Con il bando prorogato fino al 31 dicembre si intende ampliare il servizio di assistenza domiciliare a più persone anziane sul territorio di Ascoli e degli altri comuni interessati dall’iniziativa. L’avviso è rivolto a persone ultrasessantacinquenni parzialmente e totalmente non autosufficienti, con invalidità riconosciuta ad esclusione di coloro che vivono in modo permanente in strutture residenziali. Potranno beneficiare della misura anche i cittadini ultrasessantacinquenni con handicap, con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni propri della loro età, inabili al 100%.
Come beneficiari residuali si prenderanno in considerazione anche inabili con invalidità tra il 67% e il 99%.