Ascoli, adescava ragazzine sul web
Una mamma smaschera il pedofilo

Un giovane al computer
Un giovane al computer
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Giovedì 27 Settembre 2018, 11:59
ASCOLI - Adescava minorenni su Facebook con cui poi scambiava materiale pornografico. È finito nei guai un operaio trentenne ascolano che ora rischia una condanna fino a tre anni di carcere dopo che la mamma di una delle ragazzine contattate, resasi conto di ciò che stava accadendo, lo ha denunciato. Nei prossimi giorni il giovane ascolano dovrà comparire davanti ai giudici del tribunale di Milano dove dovrà difendersi dall’accusa di detenzione di materiale pedopornografico per l’adescamento di minorenni. Gli inquirenti sono giunti a lui al termine di complesse e laboriose indagini che hanno consentito di raccogliere a suo carico gravi indizi di colpevolezza. Il trentenne, stando alle risultanze dell’attività investigativa, attraverso un profilo fittizio appositamente aperto su Facebook richiedeva l’amicizia alle ragazzine minorenni per poi iniziare a chattare fino a quando la conversazione non si faceva sempre più audace e scabrosa. L’operaio, a questo punto, inviava all’adolescente dall’altra parte dello schermo foto pornografiche di uomini in atteggiamenti inequivocabili. Durante una di queste conversazioni, la madre dell’adolescente milanese con cui stava chattando, preoccupata per il tenore che stava prendendo il discorso virtuale, fingendo di essere sua figlia, si è sostituita a lei e ha continuato a dialogare per cercare di capire chi fosse e quali fossero le intenzioni dell’ignoto interlocutore che nel frattempo aveva chiesto l’amicizia anche ad altre coetanee di sua figlia presenti su Facebook. 
Sono bastati pochi messaggi in chat alla mamma investigatrice, che era entrata nella conversazione dicendo chiaramente di essere minorenne, per conoscere le reali intenzioni del suo interlocutore all’altro capo della rete. Il giovane, infatti, le ha chiesto di inviargli una sua foto nuda cosa che la mamma ha fatto spedendo una immagine scaricata da internet. Il giovane, a sua volta, ha inviato anch’egli una foto pornografica di un uomo, probabilmente anch’essa scaricata dalla Rete. Ma a quel punto la mamma della ragazzina aveva ottenuto materiale necessario per recarsi dai carabinieri e sporgere denuncia.