ASCOLI - La perturbazione dei giorni scorsi ha per qualche giorno abbassato le temperature ma non è certo bastato per incidere sulla crisi idrica che in questa estate particolarmente siccitosa sta attanagliando non solo il Piceno ma anche le Marche e tutta la Penisola.
La Prefettura di Ascoli è particolarmente attenta a questo problema e, il prefetto di Ascoli, Carlo De Rogatis, sta seguendo in prima persona l’evolversi della situazione. Perdurando le criticità, il rappresentante del governo ha inviato una lettera ai sindaci del Piceno con la quale si chiede di adottare provvedimenti affinchè venga fatto un uso consapevole della risorsa idrica e, inoltre, vengano effettuati dei controlli per evitare che l’acqua potabile venga utilizzata per annaffiare orti e giardini, riempire piscine oppure per lavare le automobili.
Le sorgenti
La portata delle sorgenti, l’approvvigionamento e il riempimento dei serbatoi vengono monitorate quotidianamente dalla Ciip che, dopo anni di monitoraggio e costretti a fare ai conti, da almeno sei anni, con il calo drastico dell’acqua a disposizione, è in grado di fare anche dei raffronti con quanto avvenuto in passato ed è in grado di fronteggiare nel miglior modo l’emergenza.
Il meteo
Molto dipenderà anche dalle condizioni meteo: se, come previsto, dovessero arrivare delle perturbazioni che porteranno nel Piceno delle piogge significative, per qualche giorno diminuirebbe il fabbisogno idrico quotidiano che di fatto allontanerebbe ancor di più lo spettro delle chiusure notturne. Chiusure che lo scorso anno vennero effettuato dalla seconda settimana di settembre e, qualora anche in un prossimo futuro dovessero rendersi necessari, si procederà per step, iniziando da quei serbatoi la cui chiusura provocherebbe meno disservizi per poi proseguire, nel caso in cui la situazione dovesse ulteriormente aggravarsi, intervenendo su quelli al servizio dei comuni più grandi.
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