La Pinacoteca in 3D. Parte da Ascoli (per prima nelle Marche) la rivoluzione digitale per invogliare le visite in città

La Pinacoteca in 3D. Parte da Ascoli (per prima nelle Marche) la rivoluzione digitale per invogliare le visite in città
La Pinacoteca in 3D. Parte da Ascoli (per prima nelle Marche) la rivoluzione digitale per invogliare le visite in città
di Filippo Ferretti
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Venerdì 17 Marzo 2023, 04:45 - Ultimo aggiornamento: 12:02
ASCOLI - Tre anni di lavoro per completare la digitalizzazione del patrimonio artistico della città. Ieri mattina, il sindaco Marco Fioravanti e il direttore dei musei civici Stefano Papetti hanno presentato il lavoro effettuato sui beni culturali comunali in merito al progetto Virtual immersion in territorial arts (Vita) realizzato con l’Università politecnica delle Marche e finanziato con fondi Por-Fesr 2014-2020. All’incontro erano presenti Paolo Clini e Ramona Quattrini che si sono occupati dei progetti interattivi.  


 
Di fatto si tratta di un lavoro in grado di rendere Ascoli la prima città digitalizzata delle Marche ed una delle prime in Italia, grazie all’impegno delle tre cooperative del consorzio “Il Picchio”: Pulchra, Green Park e Together we can. Il tutto reso possibile dall’Università Politecnica delle Marche, mediante la competenza del DiStoRi Heritage, gruppo di ricerca interdipartimentale sul Digital cultural heritage, che si occupa di digitalizzazione dei beni culturali per la prevenzione digitale e per la riproduzione di facsimili 3D. «Questo è un progetto innovativo e sarà molto importante per attrarre ulteriori finanziamenti relativi alla valorizzazione del patrimonio artistico della nostra città» ha esordito il primo cittadino all’incontro, affiancato dal presidente del Consiglio Alessandro Bono, annunciando che Ascoli rappresenta il quarto comune italiano per fondi Pnrr. 

«Così si invoglia alla visita dal vivo»
 

«Lo scopo è conservare queste opere d’arte e farle conoscere utilizzando strumenti innovativi» ha aggiunto Papetti.

Il direttore dei musei civici ha sottolineato che la digitalizzazione dei beni culturali e loro visione virtuale non esclude la visita dal vivo del pubblico ma anzi la invoglia. «Bisogna essere in grado di intercettare i fondi Pnrr, attraverso un precisa progettualità, grazie a visioni e strategie» ha commentato Clini della Politecnica, spiegando che il lavoro svolto si concretizza in tre tour virtuali introduttivi al Museo della Ceramica, alla Galleria Licini e al museo dell’alto Medioevo del Forte Malatesta; una web museum della Pinacoteca con modelli 3d accompagnati da brevi spiegazioni; lo sviluppo dei contenuti per realtà aumentata; un modello a nuvola di punti del palazzo comunale; 4 immagini in megapixel su quadri quali “L’Annunciazione” di Guido Reni, “Ritratto di gentiluomo” di Antonio Mancini, “San Francesco riceve le stimmate” di Tiziano e “Passeggiata amorosa” di Pelizza da Volpedo; i modelli 3D di 16 pezzi delle collezioni comunali conservati in Pinacoteca, in Galleria, nel Museo della Ceramica, Forte Malatesta e 2 dipinti in deposito nella Prefettura.  

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