Arquata, nessuna sospensiva dei giudici al piano ricostruzione dell'archistar Boeri. Primo round vinto dal Comune

Arquata, nessuna sospensiva dei giudici al piano ricostruzione dell'archistar Boeri. Primo round vinto dal Comune
Arquata, nessuna sospensiva dei giudici al piano ricostruzione dell'archistar Boeri. Primo round vinto dal Comune
di Luigi Miozzi
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Giovedì 9 Marzo 2023, 04:30 - Ultimo aggiornamento: 15:28

ARQUATA -  Il Comune di Arquata si aggiudica il primo round e, almeno per il momento, vede allontanarsi lo spettro dello stop alla ricostruzione. Il Tar ha rigettato la richiesta di sospensiva dell’adozione dei Piani attuativi delle sette frazioni perimetrate di Arquata, redatti dall’archistar Stefano Boeri e dal pool di progettazione, contenuta in tre dei cinque ricorsi presentati da alcuni proprietari di Piedilama. 

 

Il Tar ha fissato al 21 giugno la discussione nel merito. Nel frattempo, l’iter per la ricostruzione può andare avanti e anche il sindaco di Arquata, Michele Franchi, può tirare un sospiro di sollievo: «Per noi questa decisione è fondamentale perché impedisce che interessi di pochi prevalgano sul bene collettivo – dice il primo cittadino -. Possiamo andare avanti con i nostri progetti così come ci siamo prefissati e sono fiducioso in un pronunciamento a noi favorevole anche a giugno da parte del Tar». A costituirsi in giudizio al fianco del Comune e di Arquata anche altri enti per dare anche maggior forza all’opposizione al ricorso. «Voglio ringraziare la Regione Marche, la struttura commissariale, la Provincia, l’Usr e tutti gli altri enti che si sono schierati al nostro fianco – evidenzia il sindaco - a testimonianza che il lavoro che stiamo facendo va nella giusta direzione e non poteva essere inficiato da richieste di poche persone». 

Un primo pronunciamento che dà la possibilità a Comune di procedere con l’ordinanza speciale per le frazioni per la realizzazione della rete dei sottoservizi e anche all’accesso di importanti finanziamenti.

Nei giorni scorsi, anche undici associazioni di proprietari e di volontariato del territorio avevano paventato il timore che un eventuale accoglimento della istanza di sospensiva potesse bloccare la ricostruzione. Soprattutto, gli abitanti delle sette frazioni perimetrate, di cui le associazioni sono portavoce, si erano detti increduli che l’azione di pochi potesse rendere vano quanto fatto per cercare di garantire un futuro ad un territorio ferito dal sisma. A creare perplessità è stato soprattutto il fatto che i ricorsi sono stati presentati da chi ad Arquata non ci vive e ci torna solo per pochi giorni l’anno. «Va smentita l’assurda affermazione che i ricorsi sarebbero causa del ritardo nella ricostruzione, atteso che il Comune ha impiegato anni e anni per fare le sue scelte (che riteniamo illegittime) e si ostina a voler espropriare aree private e a voler costruire a Piedilama numerose palazzine, quando basterebbe davvero poco per risparmiare a questi cittadini ulteriori e gravi sacrifici sui loro beni. Ricordiamo che i piani attuativi non sono obbligatori» affermano gli avvocati dei ricorrenti: Baleani, Calzolaio e Giammusso.

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