Beffa della pluriclasse nel comune terremotato di Arquata. Castelli si smarca: «La deroga c'è ma decide l'ufficio scolastico regionale»

Guido Castelli, commissario alla ricostruzione
Guido Castelli, commissario alla ricostruzione
di Luigi Miozzi
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Martedì 9 Maggio 2023, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 11:13

ARQUATA «Le risorse ci sono, la facoltà di concedere la deroga per la pluriclasse spetta all’ufficio scolastico regionale». Il commissario straordinario per il sisma, Guido Castelli, interviene sull’accorpamento delle classi nella scuola di Arquata creando preoccupazione nei genitori degli alunni che supportati anche dalle associazioni cittadine avevano chiesto la modifica della norma e anche nel sindaco Michele Franchi che aveva fatto appello ai parlamentari del Piceno per cercare di risolvere definitivamente la questione.

 
La deroga


All’inizio dell’anno, il Parlamento, in sede di conversione in legge del decreto, ha approvato un emendamento che prevede la deroga al numero minimo per la formazioni delle classi per i comuni del cratere sismico. «La facoltà di concederla spetta agli uffici scolastici regionali – tiene a precisare Castelli –; non potevamo fare altrimenti fare altrimenti perché la competenza, la Costituzione, l’assegna al servizio scolastico.

Questa regola vale per tutte le istituzioni che hanno avuto un edificio scolastico lesionato; quindi non è indispensabile che oggi siano lesionate le scuole in riferimento alle quali si chiede la deroga ma anche per tutte quelle che hanno avuto questo problema».

L'emendamento

Con l’approvazione di Camera e Senato dell’emendamento, nella legge vengono anche previste le risorse necessarie affinché si possa far fronte ai maggiori costi che l’eventuale concessioni di deroghe comportano per i prossimi anni scolastici fino al 2028-2029. «Ci tengo a fare chiarezza, soprattutto per quanto riguarda Arquata – sottolinea il commissario straordinario per il sisma -. Qui sembrerebbe essere stata confermata anche per il prossimo anno la formazione della pluriclasse. A questo punto, devo evidenziare che è stata una scelta dell’ufficio scolastico regionale di non concedere la deroga. Rispetto a questa scelta, dunque, è ora possibile sensibilizzare l’ufficio stesso dicendo che è possibile fare diversamente. A prescindere dal fatto che gli studenti siano oggi un plesso nuovo, questo aspetto non c’entra nulla. Di certo c’è che l’ufficio scolastico regionale ha la facoltà che deve esercitare sapendo che i soldi per evitare la pluriclasse sono comunque disponibili grazie all’intervento del governo».

Con la presa di posizione del commissario straordinario sembra essere definitivamente sgomberato il campo dagli equivoci. Soprattutto, una volta per tutte, con l’approvazione dell’emendamento e la modifica della legge, è stato superata anche la parte della norma che assumeva i connotati delle beffa per Arquata. Ovvero, quella che la concessione della deroga venisse concessa a chi aveva la scuola lesionata dal sisma. La beffa è stata evitata? Lo spettro della pluriclasse rimane. 

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