ASCOLI - Un agguato in piena regola quello messo a segno da due uomini e una donna ai danni di un automobilista che è stato bloccato mentre guidava e poi barbaramente picchiato con calci e pugni: si è salvato solo grazie all'intervento di un passante. L'aggressione è avvenuta per futili motivi ormai passati da tempo.
Gli arresti
Ora per l'episodio di violenza, avvenuto il 19 ottobre dello scorso anno a Castel di Lama i carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Ascoli Piceno, insieme ai colleghi della compagnia e della stazione, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due uomini e agli arresti domiciliati per una donna.
L'aggressione
È stato ricostruito che la vittima, mentre si trovava alla guida della sua autovettura, è stato bloccato da un'altra auto con all'interno tre persone, due uomini ed una donna. Appena sceso dal veicolo, l'uomo mentre cercava di telefonare alle forze dell'ordine, è stato aggredito dai due uomini, preso a pugni, calci e colpito con un bastone anche quando era a terra. Solo grazie all'intervento di un passante, i tre si sono allontanati lasciando la vittima a terra e portandogli via il telefono.
I futili motivi
Dalle indagini è emerso che l'aggressione sarebbe maturata per futili motivi, riconducibili ad un episodio avvenuto qualche anno prima, quando la donna indagata sarebbe stata morsa da un cane di proprietà della vittima. Una vicenda per la quale, riferiscono i carabinieri, vi era già stato un risarcimento ed era in corso una causa civile.
La procura ha chiesto la misura cautelare carceraria a carico dei due uomini e gli arresti domiciliari per la donna, che dovranno rispondere dei reati di lesioni personali aggravate, violenza privata e rapina aggravata. La richiesta è stata accolta dal gip. Nella tarda serata di ieri, quindi, dopo la notifica del provvedimento restrittivo emesso dal gip, i due uomini arrestati sono stati portati nella casa circondariale di Marino del Tronto, mentre la ragazza è stata sottoposta agli arresti domiciliari tutti in attesa dell'interrogatorio di garanzia.
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