Non era amore ma una truffa
l'uomo ha sborsato 2mila euro

Sempre più frequenti le truffe sul web
Sempre più frequenti le truffe sul web
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Sabato 11 Maggio 2019, 04:35
Il profilo era quello di una donna avvenente. Una di quelle che non passerebbe inosservata né sul web né de visu. Bocca carnosa, zigomi pronunciati, occhi penetranti e sorriso ammiccante. Da quella pagina Facebook hanno cercato di adescare un 56enne di Sant’Egidio. Mano a mano, giorno dopo giorno, avevano raccontato dettagli della false vita di una donna inesistente. Sempre nascosti dietro un monitor avevano gettato un amo al quale l’artigiano era abboccato, credendo davvero in una storia d’amore con questa bella internauta. Ne era nata una relazione virtuale fatta di effusioni amorose che talvolta sfociavano in momenti di passione a distanza. 

L’uomo, infatti, si era lasciato andare anche ad episodi di autoerotismo sempre ripreso dalla webcam. Per parafrasare il grande Troisi: “Pensava fosse amore ed invece era una truffa”. Tutta la messa in scena aveva un tornaconto perché la donna, ogni volta, chiedeva somme di denaro – seppur di lieve entità. Quando la vittima titubava o negava la transazione partivano immediatamente le minacce con atteggiamenti persecutori ed intimidatori, mostrando anche foto intime dell’uomo. La vicenda boccaccesca è andata avanti per mesi e, quando i figli dell’artigiano se ne sono accorti, l’uomo si è deciso a sporgere denuncia.

I giovani devono aver raccolto a fatica la confessione del padre ed hanno convinto il genitore a recarsi presso la caserma dei carabinieri a Sant’Egidio alla Vibrata. Qui, dinanzi ai militari, la vittima ha ripercorso tutte le tappe di questa pseudorelazione. Ha riferito di aver conosciuto la fantomatica donna in rete e che, da subito, l’avvenente giovane gli avrebbe proposto una liaison. Alle effusioni sono seguite,
successivamente, richieste in denaro che veniva versato dall’uomo su due carte di credito PostePay per un totale - fino ad ora - di circa duemila euro. Una volta raccolta la denuncia, sono immediatamente partite le indagini dei carabinieri che hanno consentito di una coppia di siciliani, entrambi della Provincia di Enna. Lei 49enne e lui 54enne, già noti alle forze di polizia, avevano messo in piedi un credibile raggiro.
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