Giornata del gatto, Anna Falchi: «Se giochi con loro si crea un rapporto speciale»

La showgirl racconta la sua passione per i mici

Giornata del gatto, Anna Falchi: «Se giochi con loro si crea un rapporto speciale»
Giornata del gatto, Anna Falchi: «Se giochi con loro si crea un rapporto speciale»
di Valeria Arnaldi
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Giovedì 17 Febbraio 2022, 09:28 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 06:07

Appassionata di gatti sin da bambina, Anna Falchi, in passato, è stata anche madrina di una manifestazione dedicata ai piccoli felini.
Come è nato il suo amore per i mici?
«Avevo sei anni, mia madre era allergica ai gatti, quindi non era ipotizzabile averne uno, ma un giorno qualcuno ha lasciato un micio nel nostro giardino e mamma, che è sempre stata amante degli animali, mi ha permesso di tenerlo. Aveva la cuccia in garage ma ogni tanto potevo portarlo in casa. Si chiamava Miao, era nero. La sua morte è stata un trauma per me».
E dopo di lui?
«Abbiamo sempre avuto gatti in famiglia, anche mia mamma, che alla fine si è assuefatta in un certo senso, non manifestando più allergia. Oggi con me c'è Aki, un micio che ho regalato a mia figlia ma è di entrambe. Io spiego che si chiama così per un regista finlandese, mia figlia, appassionata di Oriente, dice che in giapponese significa autunno, il mese in cui è nato».
Che tipo di rapporto ha con i suoi mici?
«Ho la capacità di addestrarli, me lo dicono tutti. É una cosa molto difficile, tanti sostengono che i gatti sono indipendenti, che decidono loro quando venire da te. Non è così. Dipende dagli stimoli. Se li lasci vivere la loro vita, magari sono pigri, dormono spesso, ma se giochi con loro, li coinvolgi e li sproni si crea un rapporto speciale».


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