Volo di 8 metri, operaio grave
Altro incidente choc in porto

Volo di 8 metri, operaio grave Altro incidente choc in porto
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Sabato 15 Giugno 2019, 11:03
ANCONA - Non c’è pace nel porto dorico. Proprio nel giorno in cui la città ha salutato per l’ultima volta Luca Rizzeri, l’agente marittimo di 34 anni morto lunedì per la frustata ricevuta dalla cima killer di una nave portacontainer, un secondo grave incidente è avvenuto nell’area del cantiere navale Crn. Per cause in corso di accertamento, un operaio di 46 anni, di nazionalità romena, dipendente di una ditta esterna, è volato da un’altezza di circa 7-8 metri mentre stava eseguendo dei lavori di carpenteria sul ponte di un’imbarcazione in costruzione. 

 

Precipitando nel vuoto, prima ha battuto contro una parte della nave stessa, poi è caduto in mare. Il primo a soccorrerlo è stato un collega che ha lanciato l’allarme e si è tuffato per recuperarlo: è stato fatto salire su un gommone del cantiere e portato a terra. Sul posto sono poi intervenuti i vigili del fuoco, gli uomini della Capitaneria di porto, la polizia e il 118 con l’automedica e un’ambulanza della Croce Rossa che ha trasportato il paziente al pronto soccorso di Torrette in gravi condizioni. L’operaio ha riportato un serio trauma facciale e un principio di annegamento dovuto al fatto che, quando è piombato in mare, aveva parzialmente perso i sensi. L’incidente è avvenuto attorno alle 17,30. Il 46enne romeno non sarebbe in pericolo di vita, per fortuna. Sono in corso accertamenti, da parte della Capitaneria di porto e dell’ispettorato del lavoro, sulle cause che hanno provocato la caduta: non è chiaro se si sia trattato di un malore o se abbia perso l’equilibrio mentre stava lavorando sullo yacht. 

Certo il volo è stato spaventoso e l’impatto con l’acqua molto violento. È l’ennesimo infortunio sul lavoro che si verifica al porto, il secondo in una settimana drammatica, cominciata con l’atroce morte di Luca Rizzeri, dipendente dell’agenzia marittima Archibugi, raggiunto al collo dalla cima di una nave portacontainer che stava attraccando alla banchina 23. Un tema, quello della sicurezza, che ha portato i sindacati a indire, martedì scorso, un’ora di sciopero dei lavoratori con sit-in davanti alla sede dell’Autorità Portuale. Perché purtroppo gli incidenti sul lavoro, connessi all’attività portuale, si susseguono senza interruzione. Il più grave nel marzo scorso, sulla piattaforma “Barbara F.” dell’Eni, al largo di Ancona, dove ha perso la vita Egidio Benedetto, gruista molisano di 63 anni, per i traumi riportati dopo il crollo in mare della cabina su cui stava lavorando (altri due colleghi sono rimasti seriamente feriti). 

Per quell’episodio indaga la procura per omicidio colposo, ipotizzando un errore organizzativo nell’esecuzione del lavoro con la gru. Sangue e morte anche nell’ottobre 2017 quando si verificò un tragico incidente nel cantiere della Isa Yacht in via Mattei: all’improvviso quattro operai caddero dal ponteggio su cui stavano eseguendo lavori di carpenteria, da un’altezza di circa sei metri, e uno di questi, Alam Magbaul, 41enne del Bangladesh, morì dopo tre settimane di agonia. L’estate scorsa, invece, all’interno del cantiere Crn, un 44enne anconetano si amputò un dito utilizzando una smerigliatrice. 
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