ANCONA - Le corone d’alloro della festa della Liberazione si mescolano agli scarabocchi dei graffitari, che guardano, passano e lasciano il segno. Ovunque. Espressione della creatività o è solo l’imbrattare di palazzi, lapidi e statue il loro. Arte, macché atti vandalici. Nell’attesa di sciogliere il nodo i teppisti con lo spray, senza tregua e senza rispetto, sono tornati a fregiare il Monumento del Passetto. Di nuovo, per l’ennesima volta. L’ultimo passaggio, a colpi di arzigogoli vari, è avvenuto con il viale della Vittoria e piazza IV Novembre già adornate per il ritorno in grande stile, e soprattutto in presenza dopo due anni di stop forzato per la pandemia, delle celebrazioni del 25 Aprile.
Il lessico pop
I segni dei writer sono ben evidenti sulle colonne di quella maestosa costruzione dedicata ai Caduti, che svetta superba sull’Adriatico.
I social
Aveva sfruttato la potenza dei social, Valeria Mancinelli, per lanciare quell’invettiva contro i ragazzini che negli ultimi mesi, a più riprese, erano tornati a imbrattare. L’aveva scritto chiaro: «Cancellare il brutto innanzitutto costa, tempo e denaro. Quello dei cittadini, perché si tratta di soldi pubblici». Per l’intervento dello scorso marzo, con quattro operatori e due mezzi in campo, servirono non meno di 2mila euro e persino un gel specifico, capace di salvaguardare la bianca pietra d’Istria sottoposta a tutela della Sovrintendenza.
La videosorveglianza
I teppisti del segno in libertà non indietreggiano anche di fronte agli avvertimenti dell’assessore alle Manutenzioni Stefano Foresi. «La zona - ammonì - è coperta dalla videosorveglianza. Ci sono telecamere fisse e orientabili, che verificano l’intera area, dal Monumento fino ai servizi igienici, al confine della pineta verso via Panoramica». Nulla da fare. Le frasi tutta passione e innamoramenti, i disegni osceni, gli autografi, le frasi senza senso sono tornate, puntuali. A graffiare la bellezza.