Vaccini, caldo e malori al Palas tra i giovani. Le richieste dell'Asur la Protezione civile per andare avanti

Ansia soprattutto tra i giovani. Caldo e malori al Palas ma i vaccini vanno avanti
Ansia soprattutto tra i giovani. Caldo e malori al Palas ma i vaccini vanno avanti
di Maria Cristina Benedetti
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Sabato 19 Giugno 2021, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 15:35

ANCONA  -  L’effetto combinato del caldo e dell’agitazione da vaccino ha il suo impatto visivo. Le barelle, sistemate per prudenza nell’hub del PalaPrometeo, iniziano a essere frequentate. Lievi malori, null’altro, che nella tornata degli over 80, ovvero coloro che passavano per essere i soggetti fragili, non s’erano mai raccontati. A raccordare le voci di chi in quelle trincee dell’immunizzazione di massa è in prima linea da mesi gli attacchi d’ansia, che talvolta scivolano nel panico, sono direttamente proporzionali al calare dell’età di chi si mette in fila per ricevere la propria dose anti-Covid

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Giovedì non hanno retto la prova, tre ragazzi. «Arrivano già molto tesi per quel susseguirsi d’informazioni allarmanti, talvolta contrastanti. Il che, combinato alle temperature sostenute di questi giorni, genera qualche malessere». Lorenzo Mazzieri subito si adegua alla nuova platea e passa all’azione: «Abbiamo iniziato a distribuire, tra chi è in attesa, bottigliette d’acqua e abbiamo chiesto, come Protezione civile, che l’Asur e l’ente che gestisce il Palas si mettano d’accordo per azionare i condizionatori d’aria». Il responsabile della squadra dei volontari, che si muovono veloci nelle retrovie, non si concede distrazioni nella comunicazione: «Ripeto: si tratta di lievi malori, niente a che fare con reazioni alle somministrazioni». 


Un dettaglio prezioso a pochi giorni dal via, anche in questa mega struttura sportiva convertita alla causa, della vaccinazione eterologa, con Pfizer o Moderna, per gli under 60 che hanno ricevuto la prima dose con AstraZeneca. Un mix che, assicurano gli scienziati, dà «buoni risultati», ma che tuttavia alza il tasso di turbamento. «Comunque finora nessuno s’è tirato indietro» è il “nota bene” di Mazzieri che anticipa la mossa successiva. «Dal 21 al 24 sarà il turno dei cittadini stranieri ospiti dei centri di accoglienza. Si presenteranno a gruppi di 10-15 persone accompagnanti dai responsabili degli enti gestori. Sono tutti già con i moduli pronti per l’uso». In quei quattro giorni il ritmo verrà accelerato fino a raggiungere le 1.600 dosi al giorno. 


Dal Palas all’ospedale regionale di Torrette dove da mercoledì si procede anche con la vaccinazione eterologa. Finora dei 43 con meno di sessant’anni e prima dose di AstraZeneca solo tre, per ora, non hanno accettato la soluzione del richiamo misto. 

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