ANCONA - Oltre nove anni di reclusione in due. È terminato ieri mattina davanti al gup Francesca De Palma il procedimento a carico di Claudio Papa e Florian Hila, arrestati dai carabinieri di Osimo nel maggio 2018 con l’accusa di aver gestito un traffico di cocaina destinata soprattutto ai mercati della Valmusone. Papa, 51enne difeso dall’avvocato Marco Pacchiarotti, ha patteggiato tre anni e dieci mesi di reclusione.
È andata peggio al suo presunto complice, 39enne operaio italoalbanese, assistito dal legale Paolo Tartuferi. In abbreviato, è stato condannato a cinque anni, quatto mesi e dieci giorni di reclusione. L’assoluzione è arrivata per due episodi di spaccio. L’accusa più grande, quella di aver gestito un carico da chili di polvere bianca, è rimasta in piedi. Attualmente, gli imputati sono sottoposti all’obbligo di firma in caserma. In udienza, le difese hanno chiesto la revoca della misura cautelare. Il giudice si esprimerà nei prossimi giorni. Subito dopo l’arresto avvenuto nell’ambito di un’indagine coordinata dal pm Rosario Lioniello, erano stati portati entrambi a Montacuto.
Stando all’accusa, i due avevano gestito una partita di cocaina del peso di quattro chili. In realtà, al momento del blitz avvenuto il 10 maggio 2018, i militari erano riusciti a mettere le mani su un chilo e cento grammi di cocaina, trovati sia all’interno dell’abitazione di Papa che nell’ufficio del supermercato che gestiva a Passatempo. Mancavano all’appello i rimanenti tre chili contestati dalla procura. Questo perché, secondo quanto ipotizzato dagli investigatori, parte della droga era già stata venduta. Per supportare la pista degli inquirenti, in un cassonetto di Passatempo erano stati trovati dei panetti vuoti. Secondo la procura, i due – che si conoscono da tempo – avevano imbastito un mega traffico che non avrebbe coinvolto solo la provincia anconetana, ma anche quella maceratese. All’epoca degli interrogatori davanti al gip Antonella Marrone, Hila aveva smentito ogni coinvolgimento nello spaccio. Papa, invece, si era assunto ogni responsabilità: «Gli affari del supermercato andavano male, così mi sono immischiato con la cocaina» aveva detto il 51enne. Possibile, da parte del 39enne, il ricorso in appello per cercare di ridurre la condanna.
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Venerdì 19 Luglio 2019, 07:20
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