Ancona, trovano i ladri e li inseguono. I banditi:
«Fermi o spariamo». Choc in una palazzina

Ancona, trovano i ladri e li inseguono. I banditi: «Fermi o spariamo». Choc in una palazzina
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Giovedì 17 Ottobre 2019, 04:10 - Ultimo aggiornamento: 12:32
ANCONA - «Fermi o spariamo» hanno urlato in faccia ai residenti del Coppo che si erano lanciati al loro inseguimento. Il brivido della minaccia ha gelato il sangue a chi, mosso dal coraggio e dalla sete di giustizia, ha tentato di acciuffare i ladri che avevano appena saccheggiato un appartamento ed erano tornati a distanza di appena una settimana. Stesso posto, stessa ora: solo che, stavolta, non hanno fatto i conti con i vicini 007 che, allarmati dai rumori, li hanno colti sul fatto, costringendoli a una fuga precipitosa. 

I banditi, incappucciati, forse anche armati - ma non hanno estratto pistole, al di là della spaventosa minaccia - sono scappati a bordo di un’Audi di colore grigio scuro, forse la stessa usata due giorni prima (giovedì 10 ottobre) per compiere un furto a Cingoli, tentarne un altro a Chiaravalle (dove, però, si sono trovati faccia a faccia con i proprietari e hanno dovuto rinunciare) e depredare un’intera palazzina a Filottrano, dove hanno rubato a casa di un ex consigliere comunale e in quelle del suocero e del cognato. Non dà tregua la gang dell’Audi che sta seminando paura nelle frazioni anconetane e nella provincia dorica. Il tremendo sospetto è che i banditi - almeno quattro, presumibilmente dell’est Europa - siano davvero pericolosi e in possesso della pistola che la sera del 6 ottobre scorso è stata rubata a casa di un ex poliziotto, a Montacuto, con tanto di munizioni (una quarantina di proiettili): erano le 20,30 di domenica, il pensionato stava cenando al piano di sotto con la moglie quando ha sentito dei rumori. Salito in camera, ha trovato tutto a soqquadro e, oltre a gioielli per svariate migliaia di euro, era sparita anche la sua pistola carica. Dalla finestra, ha visto due sagome disperdersi nel buio. 


 

Da allora è cominciata una scia di colpi a cui, purtroppo, gli anconetani sono abituati perché ogni anno si ripete la stessa storia: sono i ladri dell’ora solare, gruppi criminali itineranti che, con l’arrivo dell’autunno e le giornate che si accorciano, tornano nel capoluogo e nell’hinterland per mettere a segno furti in serie, mordi e fuggi. Come quelli perfezionati per due weekend consecutivi al Coppo di Sirolo, nella stessa zona (piazza VIII Marzo) e nello stesso condominio. Sabato 5 ottobre - dunque, un giorno prima di assaltare la villetta di Montacuto - nel tardo pomeriggio hanno fatto fuori tre appartamenti del medesimo stabile: nel quarto non sono entrati perché dentro c’erano i proprietari che, però, non si sono accorti di nulla. Come acrobati, sono saltati da un terrazzo all’altro e con la tecnica del buco alla finestra sono entrati per mettersi in tasca soldi e monili d’oro. Visto che gli era andata bene, una settimana dopo i ladri abitudinari sono tornati per completare l’opera e prendere di mira la palazzina accanto in cui vivono quattro famiglie. 

Sono ricomparsi domenica scorsa, all’ora di cena: sono saliti su un balcone al secondo piano, arrampicandosi sulla grondaia e, dopo aver praticato un forellino sugli infissi con un trapano, sono entrati in un primo appartamento, dove vive una coppia con un bambino piccolo. Hanno riempito una sacca di vestiti di marca, selezionando cappotti e scarpe di valore, oltre ad alcuni oggetti d’oro. Non soddisfatti, sono scesi al piano terra, ma proprio mentre stavano forzando le persiane di una seconda abitazione sono stati scoperti. Insospettito da quei colpi sulle finestre, un ragazzo che vive nella casa accanto è uscito e si è accorto di figure incappucciate che scappavano dal giardino. Non ci ha pensato due volte. Ha gridato aiuto e con coraggio misto a rabbia li ha rincorsi per strada insieme a un vicino. 

Un inseguimento rocambolesco, per qualche decina di metri, con il cuore in gola e la paura negli occhi quando i tre banditi, vestiti di scuro e con un passamontagna in testa, hanno arrestato la fuga e, voltandosi, hanno urlato una minaccia raggelante mentre portavano la mano alla tasca: «Fermi o spariamo». Tre parole, pronunciate in un italiano stentato - tanto da far pensare che siano stranieri - sufficienti per far desistere gli inseguitori che hanno visto i malviventi salire sull’auto del complice e scappare a tutto gas. «Era un’Audi A4 Avant grigio scura», hanno raccontato poi i testimoni ai carabinieri, senza però riuscire ad annotare il numero di targa, mentre in lontananza il rombo della supercar squarciava, ancora una volta, la serenità della riviera. 
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