Trasporti, palasport e assistenza
Tutti i costi dell’esodo dei 12mila

Trasporti, palasport e assistenza Tutti i costi dell’esodo dei 12mila
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Mercoledì 23 Gennaio 2019, 07:30
ANCONA - Non saranno le somme di cui ha parlato a caldo il sindaco Mancinelli, indicando un range, «tra i 10 mila euro e non più di 20mila», per quantificare i costi della maxi evacuazione di domenica. Ma per svuotare quattro quartieri con 12mila residenti il Comune di Ancona ha comunque speso meno dei 40mila euro che aveva messo in preventivo per l’operazione, come spiega l’assessore al Bilancio Ida Simonella, un risultato ottenuto «grazie anche al contributo decisivo delle associazioni di volontariato e dei dipendenti comunali che hanno accettato, anche loro volontariamente, di lavorare rinunciando a parte del compenso domenicale». La Protezione civile regionale aveva schierato 300 volontari (particolarmente nutriti i gruppi di Ancona e di Filottrano) mentre Palazzo del Popolo ha offerto alla causa comune 45 uomini e donne che hanno accettato di passare la domenica assistendo gli sfollati. Il sindaco Valeria Mancinelli e l’assessore alla Protezione Civile Stefano Foresi li hanno ringraziati, insieme ai vigili urbani, con una lettera: «A fronte di un evento unico e straordinario, i dipendenti del Comune di Ancona hanno risposto con efficienza e forte senso di responsabilità, facendosi carico di un esemplare servizio al cittadino».

 

I costi per il Comune (oltre 28mila euro di spese vive) hanno riguardato principalmente l’allestimento dei tre centri d’accoglienza nei palasport, il servizio di trasporto bus per l’evacuazione, il trasporto e l’assistenza degli sfollati anziani, malati e disabili e la campagna di informazione. Ma a queste somme, andrebbero aggiunti i costi extra, difficili da scorporare, del personale impegnato direttamente nell’operazione e nella lunga campagna di preparazione. Soprattutto i cento vigili urbani in servizio domenica su tre turni (rispetto ai 22 di una normale domenica, con compensi extra che dovrebbero aggirarsi sui 4.200 euro) ma anche gli addetti del Magazzino comunale (doppia squadra su due turni, più una della segnaletica stradale) che hanno lavorato all’allestimento dei palasport e alla viabilità alternativa. E poi il lavoro fatto da novembre in avanti da chi si è occupato di comunicazione, specie all’Ufficio stampa e l’Urp.

Preparare i tre impianti sportivi all’accoglienza degli sfollati (se ne attendevano tra i 4mila e i 6mila, se ne sono presentati 208 in tutto) è costato quasi 11mila euro. Più della metà, 7.320 euro Iva compresa, sono serviti per pagare la ditta Copar di Ancona incaricata del trasferimento dal Palainodoor, impianto non coinvolto nell’emergenza, dei teli protettivi necessari per coprire la pavimentazione sportiva del Palascherma di via Monte Pelago, poi non utilizzato, e il PalaBrasili di Collemarino. Altri 1.830 euro sono stati spesi per gli stessi due palazzetti (incarico alla coop CSG Facility di Jesi) per la pulizia dei locali e dei servizi igienici nella giornata di domenica e nella sanificazione di lunedì. Infine per la vigilanza antincendio del PalaPrometeo, affidata ai vigili del fuoco, sono stati spesi 1.660 euro. 

Il Comune ha poi preventivato una spesa di 10mila euro (non ancora però impegnati, dunque una somma ancora provvisoria) per il trasferimento e l’ospitalità di 100 tra anziani malati e disabili in case protette della zona e all’ospedale Inrca di Osimo. «Già domenica alle 18 e 30 ne avevano riportati a casa 84, gli altri 16 sono rientrati lunedì mattina», spiega l’assessore Foresi, ringraziando i manager Marini e Bevilacqua dell’Asur e Genga dell’Inrca. Già si sa con esattezza invece la somma spesa (6.191 euro) per il servizio di trasporto gratuito, andata e ritorno, affidato dal Comune a Conerobus per accompagnare gli sfollati dai cinque punti di raccolta fino ai tre palasport. Sono stati impiegati 19 autisti e altri due addetti, con 21 bus pronti a fare la spola dalle 5 alle 8 del mattino. I trasportati alla fine sono stati molti meno del previsto, 130 in tutto, ma in Comune spiegano che ci si doveva preparare per un trasporto massiccio, per non rallentare l’inizio delle operazioni di disinnesco. 
C’è poi la spesa per le comunicazioni: quella per la realizzazione e la messa in onda su E’ TV di uno spot sull’evacuazione (610 euro) e quella per la stampa di 10mila depliant in sei lingue e di 2.200 locandine affidato per 1.032 euro alla ditta Errebi Grafiche Ripesi di Falconara.
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