Trappole hard alle ragazzine
Finto talent scout condannato

Trappole hard alle ragazzine Finto talent scout condannato
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Mercoledì 2 Ottobre 2019, 06:50
GENGA - Quattro anni, due mesi di reclusione e 16mila euro di multa. È questa la pena inflitta ieri mattina al 72enne residente a Genga accusato dalla procura di essersi finto talent scout per adescare delle minorenni sui social promettendo loro un futuro nel mondo della spettacolo. Durante la scorsa udienza, il procuratore aggiunto Valentina D’Agostino aveva chiesto una condanna a sei anni, considerando il rito abbreviato chiesto dalla difesa. Riconosciuti tutti i reati contestati (prostituzione minorile, detenzione e produzione di materiale pedopornografico), ad eccezione di un episodio che prendeva in considerazione un tentativo di produrre file di stampo pedopornografico. 

 

L’uomo, ex libero professionista gravitante nel mondo della fotografia, si trova ai domiciliari dallo scorso gennaio, quando erano scattate le manette da parte dei carabinieri di Fabriano. Ieri, gli è stato concesso – come è suo diritto – di presenziare alla lettura della sentenza. Con lui, c’era il difensore Enrico Carmenati. Cinque ragazzine che avevano puntato il dito contro l’anziano sono state risarcite in separata sede. Secondo la ricostruzione degli investigatori, i reati sono stati commessi nel corso del 2017, nell’area fabrianese e a Montemarciano. Le minori sarebbero state protagoniste di video e foto in lingerie, in pose ammiccanti o nude. Per l’accusa, i file erano prodotti dall’imputato o inviate dalle stesse vittime su richiesta del 72enne. Solo con due ragazze ci sarebbero stati dei rapporti sessuali a pagamento. Di qui, la contestazione della prostituzione minorile.

Stando a quanto raccolto dai carabinieri, il pensionato avrebbe agganciato le ragazzine sui social, in particolare whatsapp, promettendo loro una carriera nel mondo dello show business o facendo credere di avere influenza in ambito accademico per raccomandarle un una futura carriera universitaria. Approfittando del loro sogno, le avrebbe indotte a passare del tempo con lui. Da quanto emerso dal quadro probatorio, era soprattutto negli alberghi che avvenivano gli incontri con le vittime, luoghi dove – sostiene la procura - potevano essere consumati degli atti sessuali e prodotti file dai contenuti osceni. Per la procura, le ragazzine sarebbero state anche pagate dal pensionato per passare del tempo con lui: 20 euro, 50 euro, oppure regalie varie, come trucchi e capi d’abbigliamento. Da parte della difesa è probabile il ricorso in appello dopo la lettura delle motivazioni della sentenza, attese entro 90 giorni. 
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