Ambulanze introppolate nell’ingorgo
«Cinque minuti valgono una vita»

Ambulanze introppolate nell’ingorgo «Cinque minuti valgono una vita»
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Giovedì 22 Marzo 2018, 03:55 - Ultimo aggiornamento: 12:07
ANCONA - Bisogna essere piccoli Hamilton per districarsi negli ingorghi di Torrette. Ogni giorno la stessa scena: ambulanze a sirene spiegate costrette a fare lo slalom tra auto parcheggiate ovunque e autobus che non riescono a passare perché qualche furbetto tenta di arrivare fin dentro l’ospedale pur di non pagare il biglietto o risparmiarsi una passeggiata di qualche decina di metri.

Il traffico soffoca la cittadella sanitaria, troppi utenti e tutti in macchina affollano i parcheggi del nosocomio regionale e quelli riservati all’Università. D’altronde, negli spazi privati i controlli scarseggiano, mentre nel perimetro esterno le raffiche di multe elevate dalla polizia municipale non costituiscono un deterrente efficace: martedì, giorno di lauree alla Facoltà di Medicina, i vigili urbani nel giro di mezz’ora hanno sanzionato una sessantina di automobilisti indisciplinati che avevano trasformato la carreggiata in un senso unico alternato. Il giorno dopo, situazione immutata: decine di veicoli posteggiati in divieto, perfino nel bel mezzo della rotatoria all’uscita del park riservato agli universitari. Ma stavolta i vigili non si sono visti. Il disagio più grave lo crea chi ha l’abitudine di sostare con l’auto davanti all’ingresso dell’ospedale e forse ne sottovaluta le conseguenze.

Non si rende conto che quei cinque minuti di pit-stop potrebbero decidere la vita di una persona. «Sono comportamenti da irresponsabili perché è sufficiente un’auto parcheggiata male sulla corsia preferenziale per ostacolare il passaggio dei bus e creare ingorghi - ci spiega un esperto autista del 118 che preferisce non comparire - Capita spesso che durante le uscite d’emergenza con l’automedica veniamo risucchiati dal traffico congestionato. La volta che ti va male, resti bloccato anche per cinque minuti. E magari c’è una persone che aspetta, la cui vita è appesa a un filo». Si perché la pensilina dell’autobus davanti all’ingresso principale si trasforma in un’area di servizio per automobilisti senza scrupoli. Ma non è l’unico punto critico. Il parcheggio per Pronto Soccorso e obitorio, ad esempio, è sottodimensionato e costantemente preso d’assalto. «Certe volte sono i carri funebri ad ostacolare il passaggio dei nostri mezzi - prosegue l’autista del 118 - Nei giorni di particolare affollamento troviamo le auto dei parenti di qualche defunto davanti alla sbarra d’ingresso da cui si accede al nostro piazzale interno. E chi deve raggiungere d’urgenza il Pronto Soccorso parcheggia dove capita perché i pochi posti sono quasi sempre occupati». 
I flussi
Dalle parti della vecchia entrata dell’ospedale le cose non vanno meglio. «Lì sostano le ambulanze per i trasporti secondari, ma ci sono solo un paio di posti riservati al reparto di Emodinamica: se sono occupati, capita che i pazienti urgenti vengano fatti scendere più in là e trasportati in lettiga». Per non parlare dell’uscita: tuffarsi nel traffico di via Conca è un esercizio sempre complicato. «Devi avere mille occhi e sperare che durante un’emergenza non ci siano ingorghi, altrimenti sei costretto a fare lo slalom a sirena accesa». Ma il guaio grosso resta all’interno dell’area ospedaliera. «La gente dovrebbe imparare l’educazione - conclude l’autista -, invece c’è chi preferisce intralciare un servizio pubblico pur di non pagare la sosta o fare cento metri a piedi». Nell’inferno quotidiano di Torrette i controlli non sono sufficienti e prevale l’anarchia dei furbetti. Dalla direzione dell’Azienda Ospedali Riuniti promettono interventi più mirati negli spazi interni alla cittadella: gli autisti Conerobus verranno invitati a multare chi ostacola il passaggio dei mezzi, mentre è stato ripristinato il servizio del carro attrezzi per rimuovere i veicoli in divieto. 

Alle vie d’accesso perimetrali pensano i vigili urbani. «Noi interveniamo fin dove è possibile, cioè sulle strade comunali e nelle aree private ad uso pubblico, come il vialone interno dell’ospedale - spiega Liliana Rovaldi, comandante della polizia municipale - I controlli ci sono, le sanzioni anche, poi capitano giornate come quella di martedì in cui veniamo chiamati dall’Università per problemi di viabilità davvero insostenibili. Purtroppo gli automobilisti indisciplinati sono dappertutto. Certo, in centro la sosta selvaggia è un problema serio perché c’è gente che, se potesse, parcheggerebbe dentro i negozi. Ma anche grazie alle nostre pattuglie appiedate interveniamo tempestivamente dove si presenta la necessità».
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