Sub morto al Passetto per pescare raguse, la moglie: «Si è tuffato, poi è sparito. Sono disperata»

Sub morto al Passetto per pescare raguse, la moglie: «Si è tuffato, poi è sparito. Sono disperata»
Sub morto al Passetto per pescare raguse, la moglie: «Si è tuffato, poi è sparito. Sono disperata»
di David Luconi
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Martedì 23 Agosto 2022, 06:40

ANCONA - Aveva ancora tanti progetti di vita, Roberto Liviabella. Sono naufragati con la sua ultima immersione al Passetto, dalla quale non ha più fatto ritorno. Andava a pesca di raguse, l’operaio 61enne. Si era tuffato attorno alle 11,30 di domenica, dopo oltre 10 ore i sommozzatori dei vigili del fuoco l’hanno ritrovato senza vita in mare, a circa 6 metri dalla sua grotta. Ad aspettarlo invano, a riva, c’era la moglie Anna Maria. 

 
Il ricordo 


«Sono disperata», piange la donna, che agli amici ha raccontato gli ultimi momenti trascorsi con il marito. «Ho aiutato Roberto a mettersi la muta e ad allacciare l’equipaggiamento con cui era solito immergersi.

In realtà gli avevo detto di riposarsi e non andare in mare visto che il giorno successivo avrebbe dovuto riprendere a lavorare dopo le ferie. Ma lui aveva voglia di immergersi, cosa che non aveva potuto fare nei giorni precedenti per via delle condizioni del mare. Si è tuffato, non è più tornato. Mio marito era un uomo buono e generoso». Liviabella adorava il mare. Amava Ancona, si vantava con tutti della sua città e dei moscioli che era solito pescare e far cucinare alla moglie. Gli piaceva invitare gli amici e i colleghi a cena nella sua grotta, dove ieri è stato deposto un mazzo di fiori. Era prossimo alla pensione e ripeteva che con i soldi della liquidazione avrebbe voluto acquistare un’auto nuova per andare a trovare le due figlie, Alessia e Valentina, che erano il suo orgoglio e per motivi di lavoro vivono al Nord. Invece nulla è andato come sperava per colpa di un’immersione fatale. L’allarme è stato lanciato attorno alle 15 di domenica. Molti grottaroli si sono mobilitati per collaborare alle ricerche della Guardia costiera e dei vigili del fuoco, condotte anche con l’elicottero. Il tutto nella speranza che fosse ancora vivo. Ma con il passare delle ore, la tragedia ha preso forma, fino a quando, attorno alle 22, è stato ripescato il cadavere. 


Le indagini 


La salma si trova all’obitorio di Torrette a disposizione della procura che oggi dovrebbe disporre l’autopsia per chiarire le cause della morte. Due le ipotesi: un malore o un avvelenamento dovuto a un difetto della bombola. Per questo tutta l’attrezzatura da sub - incluse le zavorre che hanno trascinato in fondo al mare il 61enne - è stata sequestrata dalla Capitaneria di porto in attesa che la magistratura disponga gli accertamenti tecnici, con i quali si indagherà anche sulla qualità dell’ossigeno presente nell’unica bombola con cui Liviabella si era tuffato per andare a raccogliere le raguse. 

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