SAN LORENZO IN CAMPO - Si respirano sgomento, dolore e sconcerto: sembra quasi di toccare con mano l’immensa tragedia. È sceso il gelo nelle anime di San Lorenzo in Campo, dove il piccolo Mattia viveva e frequentava la terza della scuola primaria, e di Barbara, il paese nel quale abitano il babbo Tiziano e la mamma Silvia lavora in farmacia. Due comunità legate da un dramma impossibile da accettare, che mai potranno dimenticare il sorriso, la delicatezza di un bambino che rimarrà nel cuore di tutti.
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La fine
In pochissimi era rimasta la speranza di ritrovarlo in vita.
Il parroco
Il parroco don Luca Santini: «Silenzio e vicinanza. Nella tragedia almeno la possibilità di piangere, pregare un corpo. Siamo tutti profondamente addolorati e vicini ai genitori e a tutti i familiari». Non riesce quasi a parlare il sindaco di Barbara Riccardo Pasqualini: «Conoscevo bene Mattia, il babbo e la mamma, non ho parole, mi viene solamente da piangere». Anche ieri mattina era a seguire le ricerche il collega di Castelleone di Suasa, Carlo Manfredi: «Le speranze di ritrovare in vita il piccolo Mattia da parte di tutti diminuivano giorno dopo giorno. Ora almeno tutti abbiamo un corpo sul quale piangere. Seppure non stanno a Castelleone la famiglia qui è molto conosciuta, ben voluta e stimata. Ho parlato con Silvia anche appena uscita dall’ospedale. Una ragazza straordinaria». Così lo ricorda la coop La Macina che organizza i campi estivi a cui Mattia partecipava: «Un bambino unico, che ha fatto capire a tutti noi quanto siano importanti sorriso e umanità. Ha saputo unire una comunità intera, ci mancherai tanto».