Strage di Corinaldo alla Lanterna Azzurra
Presa la banda dello spray, sette arresti

Strage di Corinaldo alla Lanterna Azzurra Presa la banda dello spray, sette arresti
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Sabato 3 Agosto 2019, 07:25 - Ultimo aggiornamento: 20:18

ANCONA - Clamorosa svolta nell’indagine sulla strage nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo. I carabinieri del Reparto Operativo di Ancona hanno eseguito sette ordinanze di custodia cautelare in carcere per associazione per delinquere finalizzata a furti e rapine e concorso in omicidio preterintenzionale, arrestando i componenti di una banda della provincia di Modena, formata da ragazzi tra i 19 e i 22 anni, specializzata negli scippi di monili in oro in discoteca. Ad incastrare uno di loro una traccia biologica trovata su una bomboletta spray rinvenuta nell discoteca.

Sei sono accusati di omicidio preterintenzionale, lesioni personali e singoli episodi di rapine e furti con strappo, uno è accusato di ricettazione (un ultrasessantenne); tutti sono ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti con strappo e rapine.

Sarebbero stati loro, secondo le indagini della Procura e dei carabinieri, a spruzzare lo spray al peperoncino che la notte dell’8 dicembre ha scatenato il fuggi fuggi dal locale dov’era atteso il trapper Sfera Ebbasta, provocando la calca in cui morirono in sei persone, una mamma e cinque ragazzini, e rimasero ferite 197 persone.

Mentre nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo si scatenava il panico per gli spruzzi di spray al peperoncino, la banda di sei ragazzi bloccata dai carabinieri di Ancona ne ha approfittato anche per rapinare una persona che stava soccorrendo un ragazzo caduto nella calca. Un particolare emerso nella conferenza stampa ad Ancona. 

I sei ragazzi arrestati sarebbero responsabili di molteplici furti e «agivano con stabilità». I sei ragazzi, è stato chiarito nella conferenza stampa in Procura, erano in contatto con il ricettatore, arrestato con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al furto. Il ricettatore, è stato precisato, veniva contattato anche prima del furto.
«Una ulteriore attività è stata svolta dal Ris sui reperti sequestrati - ha spiegato il procuratore della Repubblica di Ancona Monic Garulli -, su una bomboletta che abbiamo trovato in prossimità dell'uscita e il profilo genetico maschile delle tracce rinvenuta sul tasto di pressione della bomboletta analizzate dai Ris risulta compatibile e coerente con quello di uno degli arrestati».
Gli arrestati hanno tutti alcuni precedenti, «Alcuni - ha aggiunto Carulli - anche per furti con strappo ed erano stati arrestati da altre autorità giudiziarie. Sono persone che svolgevano prevalentemente lavori saltuari, o non svolgevano lavori, e che avevano comunque un tenore di vita abbastanza alto dovuto anche a queste attività delittuose».
Le indagini si sono concentrate anche sui Gps delle assicurazioni delle auto utilizzate per giungere a Corinaldo, dalle celle telefoniche agganciate e dalle strumentazioni, che descriverebbero alla perfezione il movimento del gruppo all'attacco della Lanterna Azzurra. Secondo le accuse i colpi avrebbero furttato ai membri del gruppo 15mila euro al mese, spesi in sutpefacenti, viaggi e costosi gadget. Ora si indaga su 60 colpi compiuti con le stesse modalità, tra cui uno anche ad Eurodisney, in Francia.

DUE DEGLI ARRESTATI AVEVANO GIA' COLPITO A PADOVA E VERONA
Avevano colpito anche a Verona e a Padova due delle sei persone arrestate dai carabinieri in relazione alla strage nella discoteca di Corinaldo. La coppia sarebbe responsabile anche di due raid notturni nei luoghi del divertimento estivo del Veneto, in particolare una discoteca a Verona e un parco per concerti a Padova. A Verona a tra il 9 e il 10 avevano rubato gioielli e portafogli ad alcuni ragazzi in un locale. Tre mesi dopo la stessa coppia si era presentata a Padova, al Parco della Musica, la notte tra l'1 e 2 giugno, per derubare due studenti che si stavano godendo un concerto. I ladri avevano strappato loro una catenina dal collo e un orologio dal polso. La squadra Mobile di Padova, attraverso le testimonianze delle vittime, è riuscita a individuare i due e a denunciarli. Ma solo i carabinieri di Ancona avevano il quadro investigativo complessivo sott'occhio e, al termine delle indagini, li hanno arrestati, assieme ad altri 4 individui, per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti con strappo e rapine, omicidio preterintenzionale, lesioni personali e singoli episodi di rapine e furti con strappo.

GIP: «CERTEZZA CHE AVREBBERO COLPITO ANCORA»
«I dati, inquietanti, emersi nel ricostruire il quadro indiziario...dimostrano chiaramente che...vi è non tanto il pericolo quanto la certezza che, se non fermati» i sei giovani «continueranno, imperterriti, a derubare gli avventori delle discoteche di tutta Europa». È quanto scrive il gip di Ancona nell'ordinanza di custodia cautelare. «Il fatto che, non paghi di quanto accaduto a Corinaldo, gli esecutori materiali dei furti insistano ad utilizzare anche lo spray urticante (o, come si dirà, altre forme di violenza) - prosegue il giudice - rende altresì non remota la possibilità di ulteriori atti lesivi ai danni dei clienti dei locali depredati». A conferma di ciò, il gip elenca i colpi realizzati dalla banda, divisa in «squadre» in meno in mese: 18 in tutto, dalla notte del 21/22 giugno a quella del 20 luglio.


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