Il sindaco mette il coprifuoco ai pub: niente cibo né drink dopo le 2 di notte. E limiti anche alla musica

Il sindaco mette il coprifuoco ai pub: niente cibo né drink dopo le 2 di notte. E limiti anche alla musica
Il sindaco mette il coprifuoco ai pub: niente cibo né drink dopo le 2 di notte. E limiti anche alla musica
di Arianna Carini
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Martedì 22 Giugno 2021, 09:35

SIROLO  - Con le Marche in zona bianca e la fine delle limitazioni orarie agli spostamenti, a Sirolo scatta il coprifuoco per i cocktail-bar del centro storico. Dopo l’esperimento della scorsa estate, da ieri è tornata in vigore l’ordinanza sindacale che regolamenta gli orari di apertura e chiusura delle attività e le modalità di somministrazione di alimenti e bevande.

Il provvedimento riguarda tutti gli esercizi del settore alimentare o misto e le attività artigianali di produzione e vendita di prodotti di gastronomia pronti per il consumo che si trovano in via Giulietti e all’interno della cinta muraria da piazza Vittorio Veneto a piazza Enriquez. 


In sintesi: è vietato servire cibo e bevande dopo le 2 di notte, effettuare il riordino e la pulizia dei locali oltre le 3, nonché vendere ai fini dell’asporto alcolici di qualsiasi gradazione dall’una alle 7. Quanto alle emissioni sonore propagate anche all’esterno da apparecchiature e strumenti musicali, il documento rimanda ai limiti già stabiliti dal regolamento comunale del 2007 per le attività rumorose. In caso di controlli, l’inosservanza del dispositivo sarà punita con una sanzione amministrativa da 500 a 5 mila euro. Un provvedimento, volto anche alla tutela del decoro urbano con multe (in questo caso da 25 a 500 euro) per chi abbandona in luogo pubblico, fuori dai cestini, contenitori di bevande e cibi di qualsiasi genere, che nasce dalla necessità di «tutelare, allo stesso tempo, il diritto di libera iniziativa imprenditoriale ed il legittimo diritto al riposo ed alla salute dei residenti e dimoranti, provvedendo a limitare comportamenti di inciviltà e degrado», si legge nel documento diffuso ieri dal sindaco Filippo Moschella. 

Nel testo di otto pagine viene stabilito anche l’orario di apertura dei locali di vendita e relativi laboratori, consentita solo dalle 6 del mattino, mentre entro le 3 di notte dovranno essere spente le luci ed abbassate le saracinesche.

Il tutto, viene precisato, «limitando il più possibile i rumori, in modo da arrecare il minor disturbo possibile ai residenti e ai turisti degli immobili circostanti».


Titolari, gestori e responsabili degli esercizi commerciali dovranno inoltre provvedere alla «rimozione giornaliera di rifiuti o materiali, anche non derivanti dalla loro attività, abbandonati nelle immediate vicinanze» entro la chiusura. La decisione del primo cittadino, entrata in vigore in via sperimentale lo scorso anno ma già parte integrante del programma elettorale, arriva dopo la pioggia di esposti che negli ultimi anni ha caratterizzato il continuo braccio di ferro fra amministrazione comunale, baristi e diversi residenti costituitisi in comitato.

Un aspetto che Moschella ha evidenziato nelle premesse dalle quali è scaturito il decreto sindacale: «Da decenni la zona del centro storico, luogo di ritrovo e di aggregazione della cittadinanza, dei visitatori e dei turisti, ha visto accrescere fortemente la presenza di persone che frequentano a notte fonda i bar, determinando vociare e schiamazzi molesti nelle ore serali e notturne e quindi, una situazione di compromissione della qualità urbana, in termini di garanzia della quiete pubblica e del riposo notturno» con «episodi di inciviltà e degrado» e «richieste di intervento pervenute alle forze di polizia». 

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