Spiaggia di San Michele ai minimi termini, da sei a una fila di ombrelloni: «Ripascimento subito»

Spiaggia di San Michele ai minimi termini: da sei a una fila di ombrelloni
Spiaggia di San Michele ai minimi termini: da sei a una fila di ombrelloni
di Arianna Carini
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Sabato 9 Luglio 2022, 04:35

SIROLO - L’ultima mareggiata ha ulteriormente eroso la spiaggia di San Michele dove da Silvio nord, uno dei tre stabilimenti balneari già colpiti dai marosi di marzo, è rimasta una sola fila di ombrelloni rispetto alle sei dell’estate scorsa. Un disagio che potrebbe avere ripercussioni economiche e di immagine.


«Brutta sorpresa – lamenta il gestore Mirco Moroni - per i turisti che avevano prenotato un posto in spiaggia e che da un giorno all’altro si sono visti disdire la prenotazione.

E probabilmente sarà così per tutta l’estate, a meno che non avvenga un miracolo. I turisti sono infuriati e delusi. La spiaggia – prosegue - in realtà c’è, il mare l’ha accumulata tutta nella parte sud di San Michele e basterebbe una semplice riequilibratura, riportandola dove il mare l’ha presa. Ma questo purtroppo non è avvenuto e stiamo rivivendo la scomparsa del litorale come accadde circa 15 anni fa». 

L’intervento

Depositare sul versante rivolto ai Sassi Neri la sabbia in esubero presente a sud di San Michele era l’intervento più semplice e immediato prospettato, alla vigilia della stagione balneare, anche dall’amministrazione comunale di Sirolo. L’esito però dei sopralluoghi tecnici effettuati dal Parco avrebbe, almeno per il momento, rinviato questa possibilità. «A maggio abbiamo condiviso le linee guida per il livellamento dell’arenile all’interno delle quali il Comune può agire direttamente – spiega il direttore del Parco del Conero Marco Zannini -. Per interventi più massicci, come lo spostamento di grandi quantità di sabbia e ripascimenti, c’è bisogno di studi e progetti che prevedano anche la difesa dell’habitat marino. C’è consapevolezza del fatto che la spiaggia di San Michele rappresenti un bene economico preziosissimo, ma è necessario valutare l’incidenza della movimentazione di materiale sulle biocenosi e mitigare l’impatto di questa operazione. Con il Comune e l’Università Politecnica ci stiamo muovendo in tal senso». 
Meno diplomatica la posizione dell’amministrazione comunale. «Il Comune si è reso subito disponibile a spostare gli accumuli di sabbia ma il Parco del Conero ha espresso il suo diniego – afferma il sindaco Filippo Moschella -. Lo ha ribadito più volte il direttore Zannini, anche durante l’ultimo tavolo di confronto alla presenza del presidente Silvetti e Ciccarelli dell’Associazione albergatori del Conero». 

L’appello

In quell’occasione il primo cittadino aveva evidenziato ai vertici regionali le necessità di un «mini ripascimento» utile a completare gli effetti sia dell’ordinanza con cui ai bagnini danneggiati dall’erosione è stato permesso di installare i manufatti stagionali in posizione più alta fuori dalle concessioni demaniali, che del più recente ampliamento di circa 12 metri ciascuno autorizzato in base alla normativa regionale al fine di recuperare lo spazio perso con le mareggiate. «Il motivo addotto dal Parco – incalza ora Moschella - è che non esistono studi per verificare le ripercussioni della movimentazione della sabbia sulla cystoseira, un’alga protetta. Studi che non competerebbero al Comune ma che il Comune è ugualmente disposto a commissionare e finanziare pur di trovare una soluzione celere al problema. E’ da marzo che ne discutiamo, ma oltre alla valutazione dell’incidenza manca proprio l’indicazione del Parco sugli interventi compensativi ritenuti necessari». 

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