SIROLO - «Ti dico addio» cantava una giovane Mina sulle note di Piero Piccioni, dal palco, racchiuso come una perla, nel bosco sopra i Lavi di Sirolo. Parole che oggi, di fronte agli operai in azione per ripulire il terreno attorno alla storica balera, suonerebbero come una triste premonizione, non fosse per un “progetto di riqualificazione” in questi giorni al vaglio delle istituzioni.
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Un restyling dell’intero complesso, costruito su un’area comunale, che nelle intenzioni dei nuovi proprietari sembrerebbe destinato ad ospitare non più un dancing hall, bensì un ristorante ed alcune camere ad uso turistico.
Per la Conchiglia Verde si chiude così definitivamente un’era.
Nel 2013, purtroppo, dopo varie vicissitudini amministrative e giudiziarie, fra cui la raccolta firme di alcuni residenti contro le emissioni sonore provenienti dalla pista da ballo, il dancing-hall ha spento l’insegna. Una decisione assunta a malincuore dai figli di Sturba che per proseguire l’attività avrebbero dovuto investire ingenti somme nell’adeguamento degli ambienti alle sopraggiunte norme di sicurezza. Come era accaduto altre volte, l’addio alle scene della Conchiglia Verde era stato vissuto dai sirolesi come una pausa momentanea, in attesa di veder risorgere il locale con la sua fisionomia di sempre. La cessione del ramo di azienda ad una società del maceratese apre ora a nuovi ed inattesi scenari.