Il bar Oasi sfrattato dalla piazzetta: «Vogliono l'usucapione dell'area e chiedono indietro 70 anni di tasse»

Il bar Oasi sfrattato dalla piazzetta: «Vogliono l'usucapione dell'area e chiedono indietro 70 anni di tasse»
Il bar Oasi sfrattato dalla piazzetta: «Vogliono l'usucapione dell'area e chiedono indietro 70 anni di tasse»
di Arianna Carini
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Sabato 12 Marzo 2022, 09:30

SIROLO - All’appello della riapertura pasquale dei locali in piazza a Sirolo, quest’anno potrebbe mancare il bar Oasi. Il Comune, fa sapere l’Ente in una nota, sarebbe stato «costretto a richiedere il rilascio dell’area di piazzale Marino» occupata dal chiosco e dehors «perché la società che lo gestisce pretende la restituzione delle tasse pagate in passato e ha promosso una causa di usucapione sulla stessa area pubblica per renderla privata».

Ieri è stata notificata l’ordinanza dell’ufficio tecnico per il suo rilascio, come disposto dalla giunta.

La vicenda nasce nel febbraio 2021, quando la società Oasi bar, a pochi giorni dalla scadenza della concessione del suolo pubblico avvenuta il 31 dicembre 2020, avrebbe richiesto la restituzione della Tosap fino ad allora versata per l’occupazione. 

La vicenda

Il mese scorso «il legale del Comune si è accorto che la società, senza comunicare nulla all’Ente, con atto di citazione notificato in data 24 e 28 dicembre 2020, ha promosso davanti al Tribunale di Ancona causa per ottenere l’usucapione e acquistare la proprietà privata dell’area (in totale circa 130 mq), che al catasto (non probatorio) risulta ancora intestata a due privati e della quale il Comune ha avuto il possesso esclusivo a partire dagli anni ’50 concedendola in uso ai gestori del bar mediante rilascio di concessione di occupazione di suolo pubblico, le cui tasse sono state regolarmente versate sino al 31 dicembre 2020». Nel corso dell’udienza del 16 febbraio 2022, l’avvocato della società avrebbe «eccepito che il Comune non è legittimato ad agire - riferisce l’Ente - perché l’area appartiene a due privati, senza considerare le concessioni comunali permanenti di suolo pubblico rilasciate a partire dal 1° giugno 1959 e che, comunque, trattasi di un’area ricadente nel mezzo della piazza pubblica principale di Sirolo». Secondo il legale del Comune la pretesa restituzione delle tasse pagate nel corso di circa 70 anni e l’azione di rivendica di diritti privatistici tramite usucapione sarebbero atti «finalizzati ad escludere la natura pubblica del bene nel tentativo di farlo diventare privato». 
È alla luce di queste considerazioni che, il 3 marzo, la giunta Moschella ha respinto la richiesta di rinnovo della concessione presentata dall’Oasi bar. «Sono molto dispiaciuto - afferma il sindaco dopo aver convocato d’urgenza e incontrato ieri tutti i consiglieri comunali, inclusi quelli di minoranza, ed il candidato sindaco di Cambiamo X Sirolo - perché la giunta è stata obbligata dagli atti e dall’azione giudiziaria ad esprimere il diniego al rinnovo della concessione. Gli atti compiuti dalla società, qualora tollerati, avrebbero potuto determinare il rischio concreto di perdere una parte consistente e preziosa di piazzale Marino, bene pubblico appartenente al demanio comunale e ai sirolesi». 

L’auspicio

«Mi auguro - conclude il sindaco - che la società ragionevolmente possa rivalutare la propria posizione, ritirando la causa di usucapione promossa davanti al Tribunale, rinunciando a tutti i diritti privatistici in essa rivendicati e dichiarando di essere disponibile a pagare le tasse per lo spazio pubblico utilizzato, in modo da consentire al Comune di poter rivedere la posizione di diniego e rilasciare la concessione, così da ripristinare tutte le condizioni per favorire la ripresa dell’attività commerciale estiva, importante per l’occupazione locale e il turismo sirolese».

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