Alluvione, il pirata della strada che ha investito il volontario a Senigallia: «Non so cosa mi ha detto la testa»

Senigallia, volontario investito. Il pirata della strada si costituisce: «Non so cosa mi ha detto la testa»
Senigallia, volontario investito. Il pirata della strada si costituisce: «Non so cosa mi ha detto la testa»
di Sabrina Marinelli
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Domenica 25 Settembre 2022, 04:30 - Ultimo aggiornamento: 26 Settembre, 09:33

SENIGALLIA - Investito un volontario della protezione civile ieri mattina da un pirata della strada, che ha forzato un blocco nella zona rossa, senza prestargli soccorso. È accaduto alle 11 all’intersezione tra viale Anita Garibaldi e via Marche. L’automobilista si è poi costituito. Si tratta di un senigalliese di 74 anni, E.A. le sue iniziali. Risiede a Trecastelli, in una zona alluvionata, e attualmente è domiciliato a Senigallia. Un’ambulanza invece ha trasferito il volontario della Vab di Gavorrano in ospedale. È stato dimesso con una prognosi di 10 giorni. 

 
Il racconto


«Avevamo messo la transenna perché stavamo lavando la strada dal fango – racconta Fabio Barbieri, 41enne della provincia di Grosseto – quando è arrivata la macchina.

Ho spiegato che in quel momento non poteva transitare nessuno ma una donna è scesa e non ne ha voluto sapere». Era la figlia del conducente. N’è scaturita una discussione. «Mi sono innervosito – prosegue – non ha voluto sentire ragioni. È scesa, ha rimosso la transenna, ed è tornata in auto. Nel frattempo stava arrivando un altro veicolo e il conducente ha accelerato ed è passato nonostante avessi cercato di fermarlo. Mi ha urtato lateralmente alla gamba e sono caduto a terra». 


Il rientro


Al Pronto soccorso gli hanno messo un tutore e dovrà effettuare ulteriori controlli. Oggi il volontario farà rientro in Toscana insieme al resto dell’associazione di protezione civile di vigilanza antincendi boschivi, di cui fa parte. «Il rientro era già previsto – dice – siamo a Senigallia da giovedì. Tornerò dai senigalliesi se avranno bisogno, questo episodio non pregiudica la volontà di aiutare chi ha bisogno, a cui confermo la mia vicinanza. Le mele marce ci sono ovunque, poteva capitare in qualsiasi città e a qualunque volontario. Comprendo la disperazione, non porto rancore e perdono, però la gente deve capire che mettiamo il nostro tempo a disposizione gratuitamente e siamo qui per aiutare». Non sono arrivate le scuse. La polizia stradale, guidata dal comandante Cristiano Assanti, era già risalita all’autore del gesto, che nel frattempo si è recato nella caserma dei carabinieri. Essendoci già le indagini in corso da parte della stradale ha poi raggiunto il distaccamento di via Rosmini. «Non so cosa mi ha detto la testa» ha riferito, affranto per l’accaduto. Voleva solo tornare a casa. «In quel momento l’autobotte era a fare rifornimento – conclude il volontario – ed è stato un bene perché altrimenti, essendo tutti in strada a pulire, avrebbe fatto una strage».

La denuncia

Il 74enne è stato denunciato per fuga e omissione di soccorso ma il fatto di aver investito un volontario di protezione civile potrebbe aggravare la sua posizione. Numerose le testimonianze di solidarietà arrivate al volontario, iniziando dal presidente della Regione Toscana. «Un gesto grave – dice il presidente Eugenio Giani - che nessun senso di esasperazione per la difficoltà della situazione può giustificare, tanto più perché colpisce una persona che sta prestando la sua opera, con generosità e impegno, per assistere quelle comunità così duramente provate». «Chi opera per il bene comune deve essere un esempio e non un bersaglio – riporta un messaggio del Dipartimento della Protezione civile nazionale -. Esprimiamo massima solidarietà al volontario di protezione civile della Vab Toscana, investito intenzionalmente da un automobilista, e a tutti gli operatori impegnati in questi giorni nell’assistenza alla popolazione colpita dal maltempo va la nostra infinita riconoscenza e stima».

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