Via la mascherina, si gioca a calcio: Alessandro sta meglio e ora torna a vivere

Via la mascherina, si gioca a calcio: Alessandro sta meglio e ora torna a vivere
Via la mascherina, si gioca a calcio: Alessandro sta meglio e ora torna a vivere
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Martedì 21 Gennaio 2020, 06:36
SENIGALLIA - Ale sta meglio, può tornare a vaccinarsi e buttare via quella ingombrante mascherina che finora gli ha consentito di andare a scuola, dove altri bambini non erano stati vaccinati. Ha potuto anche iniziare a giocare a calcio, nella Vigorina che, felice di accoglierlo, gli ha regalato l’iscrizione. Un altro dei suoi sogni che si è realizzato. Per qualsiasi bambino praticare lo sport è la normalità. Per Alessandro Parma una montagna da scalare. Ce l’ha fatta. Il piccolo guerriero ha affrontato di peggio. La forza di questo bimbo di otto anni, seguito con la massima attenzione dalla sua straordinaria famiglia e da tanti amici, gli ha permesso di raggiungere obiettivi importanti. 

«Siamo stati a Roma in ospedale per un controllo – racconta il padre Daniele Parma -. Ale sta bene, gli hanno dato il permesso per riprendere le attività sportive e ci hanno dato il programma per cominciare i vaccini. Torneremo a Roma ad aprile, dovrà sottoporsi al prelievo del midollo per ulteriori controlli. Siamo molto felici, forse abbiamo trovato la strada giusta». Un altro tassello nella lotta contro la leucemia, ora sconfitta ma che potrebbe tornare. 

«Venerdì è andato al suo primo allenamento con gli amici, mai visto così felice – prosegue il padre -, la scuola di calcio Vigorina ha offerto ad Ale l’iscrizione. Un bellissimo regalo, ci tengo a ringraziarla. Giocare e divertirsi è fondamentale per lui». Non sono stati mesi facili per Alessandro. La mascherina non l’ha reso immune pur avendolo protetto. «Ha avuto gli orecchioni e la settimana scorsa anche la parotite – ricorda il padre – ora per fortuna sta bene. È importante vaccinare i propri figli e noi ora siamo contenti di poterlo fare con Ale, per proteggerlo da altre malattie». Alessandro si sta riprendendo la sua vita di bambino. La malattia l’ha privato di due anni della sua infanzia. Ora sta recuperando.
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