SENIGALLIA - Panchine monopolizzate da rom e clochard alla stazione ferroviaria dove cucinano utilizzando fornelli da campeggio, dormendoci e pure come bagno pubblico. «Ero andata a prendere mio cugino con la famiglia che arrivava con il treno – racconta un senigalliese -, c’è stato un ritardo ma nell’attesa non ho potuto utilizzare le panchine. Sono poi capitato davanti altri giorni e stanno sempre lì. Nel pieno dell’estate la prima scena che i turisti vedono arrivando a Senigallia sono i bivacchi. Un piccolo campo rom».
Chi lavora in stazione conferma che la situazione è sempre così. Addirittura nei giorni scorsi hanno dovuto chiamare il 118 per un clochard che sembrava stesse male. Non si muoveva e stava espletando una funzione fisiologica. In realtà aveva bevuto molto vino, come testimoniavano i vuoti rimasti per terra, e nel sonno non era riuscito a trattenersi.
Spesso inoltre gli utenti e quanti lavorano alla stazione lamentano il bagno chiuso e comunque anche quando è aperto i clochard non hanno i soldi per potervi accedere e quindi fanno tutto dove capita.
«Ridateci le panchine – chiedono dalla libreria Iobook con un post su Facebook - ridatele alla comunità e lasciate che vi si sieda chiunque, che sia per mangiare un gelato, per riprendere fiato, per godersi il venticello, per leggere un libro, per dare il primo bacio, per fare due chiacchiere. Erano state fortemente volute dai commercianti anni fa eppure nessuno ci ha interpellato prima di toglierle. Democrazia, questa sconosciuta. Decide una persona per tutti e dovremmo stare zitti?».
L’esercente che ha ottenuto la rimozione aveva fatto scrivere in Comune dall’avvocato. In stazione invece non vorrebbero venissero rimosse ma chiedono che tutti possano utilizzare quello spazio, intervenendo contro chi ne fa un uso improprio anche per una questione di immagine. Arrivare a Senigallia e vedere gente che bivacca non sembra il migliore biglietto da visita.