Confindustria nelle aziende alluvionate: «Gli imprenditori non si fermeranno»

Confindustria nelle aziende alluvionate: «Gli imprenditori non si fermeranno»
Confindustria nelle aziende alluvionate: «Gli imprenditori non si fermeranno»
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Giovedì 29 Settembre 2022, 04:10 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 10:14

SENIGALLIA -  Confindustria annuncia l’assemblea dei soci a novembre nelle zone alluvionate, per stare al fianco delle imprese. Ieri mattina, intanto Alberto Marenghi, vicepresidente di Confindustria per l’organizzazione, lo sviluppo e il marketing, ha voluto portare la sua vicinanza agli imprenditori. Accompagnato da Pierluigi Bocchini, presidente di Confindustria Ancona, si è recato a Casine di Ostra dove ha visitato le sedi di Isma Color e Cavallari Group, due delle aziende colpite dall’alluvione.

 
Il messaggio 
«Confindustria ha voluto portare un messaggio di vicinanza ai territori delle Marche – dichiara Marenghi -.

Siamo accanto alle famiglie e alle aziende ferite da questo evento, agli imprenditori che hanno ancora la produzione ferma e sono preoccupati per il futuro. Ormai eventi di questo tipo non possono più definirsi eccezionali, sono frequenti e dobbiamo essere preparati ad affrontarli. Sono necessarie opere strutturali che vanno necessariamente realizzate per prevenire il verificarsi di tali fenomeni dirompenti. Oggi, però, nonostante le condizioni di estremo disagio, con orgoglio voglio sottolineare che in alcune imprese la maggior parte degli stabilimenti è stata già ripulita, a conferma della tempra resiliente dei marchigiani che nella difficoltà si sono rimboccati le maniche. Senza aiuti consistenti, però, il danno economico sarà difficile da assorbire. Noi vogliamo fare la nostra parte». 


Marenghi ha poi spiegato che dopo l’alluvione Confindustria ha attivato il Progetto Gestione Emergenze, nato proprio nella Marche e oggi presente a livello nazionale, che in occasioni simili facilita il flusso di informazioni e aiuti per intervenire con efficacia. 


Le risposte 
«La visita del vicepresidente Marenghi ci onora e ci rassicura al tempo stesso - commenta Bocchini –, eventi di questo genere richiedono sì risposte immediate, ma anche interventi strutturali che vanno programmati seriamente e con finanziamenti certi. Il rischio purtroppo è che passata l’attenzione dei media, si spengano i riflettori e il territorio venga lasciato solo. Per questo organizzeremo l’assemblea dei soci a novembre proprio nelle zone alluvionate». 


«Le parole le ho finite il 15 settembre – spiega Mario Mancini, titolare di Isma Color –, in 20 secondi ci siamo trovati invasi dall’acqua che ha danneggiato tutti i nostri macchinari nonostante fossero sigillati. Non mi perdo d’animo e vado avanti, e mercoledì, se tutto va bene, ripartiamo. Ma due alluvioni a distanza di così pochi anni sono inaccettabili: adesso abbiamo bisogno di interventi risolutivi, oltre agli aiuti economici che mi auguro arrivino in tempi brevi». 


I danni 
Francesco Cavallari, titolare di Cavallari Group, ha subito danni pesantissimi dall’ondata di acqua e fango che in quel maledetto 15 settembre ha invaso anche la sua azienda, nella zona industriale di Ostra. «L’acqua arrivava da tutte le parti, siamo vicino alla confluenza tra il Misa e il Nevola - ricorda l’imprenditore -. Ha trascinato con sé automezzi, cassoni, macchine. Tuttavia, grazie ad un grande sforzo siamo già riusciti a ripartire al 60% e lunedì contiamo di riprendere l’attività a pieno regime. Il primo pensiero va alla comunità che serviamo e per la quale ci siamo subito attivati per la gestione dei rifiuti derivanti dall’alluvione». Dieci dei tredici camion della Cavallari Group sono andati danneggiati con l’acqua arrivata alle cabine. Solo tre si sono salvati perché non erano in sede.

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