Acqua ferma, detriti e cattivi odori: allarme, il Misa non ha più sbocco al mare

Acqua ferma, detriti e cattivi odori: allarme, il Misa non ha più sbocco al mare
Acqua ferma, detriti e cattivi odori: allarme, il Misa non ha più sbocco al mare
di Sabrina Marinelli
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Venerdì 19 Agosto 2022, 07:10

SENIGALLIA  - Si susseguono da alcuni giorni le lamentele per il forte odore prodotto dall’acqua ristagnante alla foce del Misa. La barra di ghiaia, da tempo presente, si è talmente consolidata da creare una sorta di diga. Uno spartiacque tra il mare e il fiume, con la conseguenza che il Misa non scorre più verso l’Adriatico. Si è fermato da giorni e con esso anche tutti i detriti portati da monte. L’acqua ristagna, soprattutto nel tratto finale e ha assunto un colore molto scuro. 


Passeggiare sulle banchine del porto sta diventando problematico, per i forti odori, e non più un’attrazione come dovrebbe essere, soprattutto in estate in piena stagione turistica, trattandosi oltretutto della settimana di Ferragosto.

Sui social ognuno dice la sua, da chi pensa ad uno sversamento a chi ad un problema con l’impianto fognario ma nulla di tutto questo. È semplicemente l’acqua del fiume che ristagna e questo non va bene, tanto che il Comune è corso ai ripari.

«Il sindaco ha inviato una pec martedì al Consorzio di Bonifica – spiega Nicola Regine, assessore alla Protezione civile – per chiedere, con somma urgenza, di aprire un solco o comunque un piccolo varco nella barra della foce, così da consentire alle acque di arrivare al mare per evitare problemi igienico sanitari dal ristagno dell’acqua». Il Comune non ha chiamato l’Arpam, come circolava voce in città, ma sta seguendo con la massima attenzione la problematica. È già vietato fare il bagno nel Misa e anche nel tratto di mare antistante la foce, quindi non ci sono provvedimenti da assumere d’urgenza. L’Amministrazione comunale vuole però evitare che il problema degeneri. «L’acqua ristagnante crea esalazioni maleodoranti provocate da sostanze organiche in decomposizione – prosegue l’assessore – e conseguentemente problemi di ordine igienico sanitario». Il Comune non vuole arrivare a questo e ha chiesto quindi un intervento urgente. 


Il sollecito
Il sindaco Massimo Olivetti martedì, prima di partire per le ferie, ha inviato la pec e adesso gli amministratori proseguiranno nel sollecitare un intervento urgente. Ha lasciato queste disposizioni ma, nonostante i solleciti, fino a ieri nulla era cambiato. Le lamentele aumentano, i cittadini chiedono spiegazioni e il Comune incalza la Regione di cui il Consorzio di Bonifica rappresenta il braccio operativo. Quello che ormai un anno fa aveva avviato l’intervento di escavo, poi sospeso e sfociato in un’indagine giudiziaria e mai più ripreso. Ancora è tutto fermo ma per il Comune è necessario un intervento della Regione per consentire, almeno in parte, al fiume di defluire.

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