Senigallia, testamento estorto in punto
di morte: in sei finiscono alla sbarra

Senigallia, testamento estorto in punto di morte: in sei finiscono alla sbarra
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Mercoledì 29 Maggio 2019, 04:45
SENIGALLIA - Avrebbe ricevuto l’eredità dal cugino con un testamento estorto in punto di morte e compilato ad hoc per mettere le mani sul gruzzoletto. È l’accusa nei confronti di una falconarese di 81 anni, rinviata a giudizio ieri mattina dal gup Paola Moscaroli per i reati di circonvenzione di incapace, falso in atto pubblico e falso ideologico. I reati sono in concorso con altre cinque persone, coloro che – secondo l’accusa – avrebbero aiutato l’anziana a intascarsi i risparmi di una vita del cugino, un autotrasportatore morto a 86 anni nella primavera del 2017 all’hospice di Chiaravalle.
Si tratta di un notaio di Senigallia, un avvocato anconetano e di tre testimoni chiamati a suggellare il passaggio dell’eredità. Come parte civile si è costituita la sorella del defunto, una 73enne residente a Chiaravalle e assistita dall’avvocato Eleonora Tagliabue. Il processo per i sei inizierà il 4 marzo 2020. L’inchiesta è stata coordinata dalla Squadra mobile dorica dopo la denuncia della sorella dell’autotrasportatore, sospettosa che quel testamento non fosse stato pensato e scritto dal fratello. Prima di morire, l’uomo le avrebbe confessato di voler lasciare tutto a lei e alla figlia della donna.
Dopo il decesso, l’amara sorpresa con la scoperta di un testamento dove veniva detto che il patrimonio, oltre centomila euro più un immobile, andava nelle tasche della cugina di 81 anni.
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