SENIGALLIA La Tac per il Pronto soccorso verrà allestita entro settembre. Resta la criticità delle liste d’attesa sollevata dai sindacati che, insieme al presidente dell’Unione dei Comuni, hanno lanciato un grido d’allarme per l’hinterland. Nel 2019 sono state 30.731 le persone che si sono presentate al Pronto soccorso, 20.314 nel 2020 e 22.640 nel 2021. Un dato in calo ma solo perché gli ultimi due anni sono stati segnati dal Covid. Nel 2022 a ben 750 è stato assegnato un codice bianco, quindi, non avevano motivo di recarsi lì. Più della metà, 12.203, invece aveva un codice verde.
Il nodo
«L’affollamento del Pronto soccorso determina un allungamento dei tempi d’attesa – ha spiegato l’assessore regionale Saltamartini, intervenuto ieri a San Rocco per presentare il nuovo piano sociosanitario -.
L’assessore ha spiegato il nuovo sistema che ancora non è pieno regime. «Il cittadino che si rivolge al Cup, se non c’è disponibilità, viene preso in carico e richiamato perché ogni provincia ha il suo gruppo di lavoro che vede quanti ottengono la prestazione e, per chi è rimasto fuori, se non c’è la disponibilità dei medici per aumentarle, le compra dal privato». I sindacati hanno insistito su una maggiore attenzione per l’hinterland. «Ci risulta che in alcune zone dell’entroterra i cittadini non riescano nemmeno a prenotare gli esami del sangue. E’ una situazione drammatica. – evidenziano Cgil, Cisl e Uil -. Ribadiamo l’assoluta necessità di potenziare la struttura sanitaria di Arcevia e la casa della salute: le aree interne non possono continuare ad essere abbandonate».
Le criticità
Su questo è intervenuto anche il sindaco di Arcevia Dario Perticaroli. «E’ necessario considerare il territorio e i presidi sanitari presenti. Parlo anche come presidente dell’Unione dei Comuni perché Arcevia serve anche altri Comuni, non si possono non garantire i servizi per i cittadini che abitano in territori difficili».
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