Senigallia, «Spostati negro», minaccia
al 14enne dell'uomo con la svastica

Senigallia, «Spostati negro», minaccia al 14enne dell'uomo con la svastica
di Sabrina Marinelli
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Martedì 31 Luglio 2018, 04:25
SENIGALLIA - «Spostati dalla porta negro». E’ quanto un 14enne di origini brasiliane, in trasferta in città insieme ad altri coetanei, si sarebbe sentito dire sabato sera. A denunciare l’accaduto su Twitter è stata la madre, giustamente sconcertata e arrabbiata. «Mio figlio 14enne tornato dal campus di Senigallia. Una sera in centro un uomo con una svastica sul collo gli ha detto “spostati dalla porta negro”. Ha ubbidito e ha sempre più paura. Da padre cosa mi consigli @matteosalvinimi? Non è ora di smetterla?».
  
Il dibattito politico, secondo la mamma adottiva del ragazzino, avrebbe fomentato intolleranza nei confronti delle persone di origine straniera, anche se ormai italiane a tutti gli effetti, come il 14enne che la donna ha adottato. «Mio figlio è nato in Brasile, l’ho sradicato dalla sua terra natale e ora mi sento male per ciò che accade. Non ha reagito per paura perché ha 14 anni, quando ne avrà qualcuno in più chissà ma io non voglio piangere per colpa della campagna di odio che hanno messo in atto. Non è accettabile. Non è la prima volta che lo apostrofano così ma dice: “Io lo sono, quindi non mi offendo” ma il modo e la violenza con cui glielo hanno detto lo hanno sconvolto proprio».
Molta solidarietà è arrivata dal web, anche da Senigallia dove la notizia ieri mattina è rimbalzata sui social. Nessuno avrebbe voluto apprenderla, soprattutto perché coinvolge una città che dell’integrazione ha sempre fatto un punto di forza. La signora si è resa conto di aver tirato in ballo Senigallia, solo per contestualizzare l’accaduto, con il rischio che corre veloce sulla rete di accostarla al razzismo. Quando qualcuno glielo ha fatto notare ha risposto: «avete una città bellissima e il campus è stata un’esperienza fantastica per mio figlio. Non è cambiata la nostra opinione su Senigallia. Non avrei dovuto nominare la città, ero arrabbiata con la persona». Cauto, come sempre, il sindaco. Non è solito commentare gli sfoghi sui social ma vuole approfondire per verificare l’accaduto e risalire al responsabile. Non cavalcare l’onda della strumentalizzazione politica, non gli pare proprio il caso su una questione tanto delicata. «Come sempre sono abituato a verificare – commenta il sindaco Maurizio Mangialardi – e invito la signora a sporgere una denuncia formale». Non sui social quindi che, come più volte ribadito dal primo cittadino, non sono il luogo deputato a risolvere i problemi. Semmai si rischia solo di amplificarli. Di fatti la signora ha ricevuto anche commenti pesanti da chi non ha gradito il suo prendersela con Salvini che, anche in precedenti tweet, è spesso suo bersaglio. La maggior parte però ha espresso solidarietà prendendo le distanze dall’increscioso episodio.
«Oggi ho scoperto un’Italia meravigliosa che, dopo ciò che è accaduto a mio figlio, ci ha sostenuto. Il mio più profondo grazie». Ha chiuso così la donna dopo centinaia di commenti. Tra loro anche quello di Beatrice Brignone, segretaria nazionale di Possibile: «Da cittadina di Senigallia mi vergogno profondamente e ti chiedo scusa - scrive su Facebook -. Ho segnalato il tuo tweet e faremo di tutto perché non rimanga un episodio privo di conseguenze. Grazie per il coraggio e per non tacere. Faremo di tutto». Un uomo con la svastica tatuata nel collo nessuno l’ha mai visto in città. Forse era di passaggio. Tutti ora lo stanno cercando.
 
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