Senigallia, sotto l’albero il regalo della proroga: la terza rata Tari si paga a febbraio

Senigallia, sotto l’albero il regalo della proroga: La terza rata Tari si paga a febbraio
Senigallia, sotto l’albero il regalo della proroga: La terza rata Tari si paga a febbraio
di Sabrina Marinelli
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Mercoledì 7 Dicembre 2022, 05:00

SENIGALLIA C’è tempo fino a febbraio per pagare la terza rata di conguaglio della Tari. L’ha deciso la Giunta dando la possibilità a tutti, non solo agli alluvionati, di poter saldare l’ultima rata, in scadenza al 15 dicembre, comodamente entro il 28 febbraio 2023. Un bel regalo sotto l’albero per i senigalliesi che avranno più di due mesi di tempo per provvedere. Per i proprietari di case o attività inagibili, invece, era già stata sospesa ma solo per il periodo in cui non potranno accedere.

I contributi

Il Comune è inoltre al lavoro per ottenere i rimborsi delle bollette per gli alluvionati che se le sono viste raddoppiare, dovendo utilizzare l’acqua per pulire il fango e la corrente elettrica per tenere accesi giorno e notte i deumidificatori.

Il Comune di Senigallia, insieme a quelli dell’ambito territoriale 8, ha predisposto anche un bando per poter ottenere dei contributi per il pagamento delle bollette di energia, gas e acqua, che scade il 30 dicembre e riguarda solo determinate fasce di Isee. E’ aperto a tutti e possono partecipare anche gli alluvionati. «Mentre abbiamo eliminato la Tari per utenze domestiche e non domestiche, solo per il periodo in cui non possono utilizzare casa o attività – spiega il sindaco Massimo Olivetti –, abbiamo deciso di concedere una proroga a tutti indistintamente, anche a chi non è stato alluvionato, per versare l’ultima rata».

Per le maxi-bollette legate all’alluvione il sindaco Olivetti e l’avvocato Sardella, che si era fatto promotore del problema, si sono confrontati. «Il sindaco sta cercando di ottenere almeno il rimborso sulla base del costo storico, ossia la differenza fra quest’anno e lo scorso anno – spiega l’avvocato Simeone Sardella -. A mio parere, almeno per le abitazioni con ordinanza di sgombero, le utenze dovrebbero essere integralmente rimborsate. È evidente che gli sgomberati non abitano più nelle case e le utenze sono utilizzate unicamente per velocizzare l’asciugatura, che altrimenti, considerati i mesi invernali, avverrebbe non prima di maggio o giugno. Ad oggi ancora nessun contributo e mi chiedo chi non ha risorse proprie o dei parenti, per pagare le ingenti riparazioni o le bollette, come debba fare per rientrare in casa». Il sindaco Olivetti ribadisce il suo impegno. «E’ una dura battaglia quella che porteremo avanti per farci ascoltare da Arera – prosegue Massimo Olivetti – perché non è giusto che gli alluvionati debbano farsi carico degli ingenti consumi per le spese di pulizia e ripristino».

L’invalido

Si è interessato anche del caso di via Piave, dove ci sono gli inquilini delle case popolari al freddo perché l’alluvione ha danneggiato la centrale termica. Almeno uno dei problemi è stato risolto ieri. L’acqua calda è stata infatti ripristinata a casa del 58enne invalido civile, che aveva lanciato un appello. «Mi sono emozionato nel potermi di nuovo lavare con l’acqua calda dopo tanto tempo – racconta soddisfatto Oriano Cacciani –, ancora però i riscaldamenti non partono. Mi hanno detto che faranno il possibile per la settimana prossima o comunque entro Natale, spero tanto si sbrighino perché fa davvero freddo».

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