Servono sanificatori, il Comune arruola i tredici cuochi delle mense scolastiche

Il municipio di Senigallia
Il municipio di Senigallia
di Sabrina Marinelli
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Martedì 2 Giugno 2020, 07:35

SENIGALLIA Richiamati in servizio i tredici cuochi delle scuole comunali. Formeranno delle squadre di sanificatori. Da domani quindi torneranno al lavoro ma con mansioni diverse. Il quattordicesimo è invece andato in pensione. Il dirigente dell’Area Cultura, Comunicazione e Turismo ha firmato la revoca dell’esenzione concessa a marzo ai dipendenti del Comune che, essendo dipendenti delle scuole, non potevano portarsi il lavoro a casa e avevano nel frattempo consumato anche le ferie.

Avevano ottenuto di poter rimanere a casa, continuando a percepire lo stipendio. Terminata la fase critica, l’ente ha bisogno di una maggiore sanificazione. Senza affidarsi ad un’impresa esterna, che avrebbe comportato un costo aggiuntivo per le casse comunali, ha deciso di richiamare in servizio cuochi e cuoche. Si occuperanno insomma della parte tecnica della sanificazione nelle strutture dell’ente a partire dalle sedi come il Municipio di piazza Roma, l’ex Gil per proseguire nell’ex Tribunale, Palazzetto Baviera, Palazzo del Duca, i musei e anche la Rotonda.

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«Abbiamo ritenuto opportuno revocare l’esenzione dei cuochi dal servizio – spiega il dirigente Paolo Mirti, che ha firmato la determina di reintegro dei dipendenti -, assegnandoli allo svolgimento di mansioni legate alle procedure igienico – sanitarie per la pulizia e la sanificazione dei locali e all’impiego in altri servizi dell’ente». I cuochi sono rimasti a casa dal 27 marzo, poco più di due mesi. In un contesto completamente nuovo, dettato dal Covid, era emersa una situazione paradossale perché inizialmente il decreto del governo concedeva agli enti due alternative: smart working e ferie d’ufficio. Terminato il periodo di ferie da smaltire, i cuochi erano stati assegnati in un primo momento di supporto ai messi comunali. Con la graduale chiusura degli uffici fino al lockdown non servivano più. Ad ogni dirigente è stata lasciata la libertà di applicare in maniera automa le esenzioni per i lavoratori che, avendo ultimato le ferie pregresse, non potevano svolgere lo smart working.

Era appunto il caso dei cuochi che, per non perdere lo stipendio, hanno continuato ad andare in Comune per un periodo, non certo nelle cucine di scuole e asili dove con le lezioni è stata sospesa anche la refezione. Hanno prestato assistenza ai messi comunali fino a quando anche il Comune ha chiuso quasi del tutto. Avevano inoltre usufruito delle ferie ancora non smaltite del 2019 e della quota del 2020 consentita perché, visto il tipo di lavoro, i cuochi sono obbligati ad andare in ferie nel mese di agosto e durante le festività natalizie, periodi di sospensione del servizio di refezione scolastica.

Revocata l’esenzione domani torneranno al lavoro.

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