SENIGALLIA - Visite urgenti per problemi oculistici fuori sede o a pagamento. Le prenotazioni sono state chiuse per l’anno in corso, come denuncia il consigliere comunale Gennaro Campanile. «Ci risiamo – lamenta il consigliere di Amo Senigallia -. Ancora una volta presso l’ospedale di Senigallia certi esami si fanno solo a pagamento.
E’ questa la triste realtà che un concittadino ha segnalato ad Amo Senigallia, che evidenzia come il nostro nosocomio risponderebbe benissimo alle esigenze della popolazione se solo l’organizzazione (di cui risponde politicamente l’Amministrazione di destra della Regione) fosse all’altezza del compito».
Il nodo
Campanile prosegue entrando nel dettaglio. «Questa volta sono le visite ospedaliere di oculistica ad avere le liste chiuse fino a fine anno mentre quelle ambulatoriali sono prenotabili a 12 mesi.
La protesta
Proprio ieri è partita la raccolta firme del Comitato cittadino per la difesa dell’ospedale, che sarà presente anche oggi con un gazebo lungo Corso 2 Giugno. Le proposte sanitarie, contenute nella petizione che ogni cittadino potrà firmare, saranno inviate al presidente Acquaroli. «Nonostante la serietà, la professionalità e l’abnegazione dei pochi operatori sanitari/tecnici rimasti – spiegano dal Comitato - le difficoltà organizzative per prenotare visite ed esami ambulatoriali e attività chirurgiche sono sempre maggiori. I pensionamenti non sono stati sostituiti e non c’è il personale medico e infermieristico sufficiente a far fronte alle richieste dei pazienti. Non bastano più le segnalazioni sui social dove leggiamo le difficoltà che si incontrano nel nostro ospedale: ora occorre una partecipazione attiva. Facciamoci sentire».
Il Comitato invita i cittadini a sostenere la petizione. Ecco le richieste: più personale sanitario medico/infermieristico a tempo indeterminato, soprattutto al Pronto soccorso; più attrezzature specialistiche e moderne: Tac al Pronto soccorso con più personale tecnico; nomina del primario di Cardiologia; nomina responsabili di Oculistica, Otorino e Fisiatria; riduzione delle liste d’attesa e, infine, sanità di prossimità con ospedali di comunità e case della salute.