SENIGALLIA Ruspe al lavoro ieri mattina per rinforzare le dune a protezione della zona centrale della spiaggia di velluto e per liberare i fossi rimasti intasati. Questa mattina partiranno le grandi pulizie al porto per rimuovere i detriti legnosi portati dal fiume, che la mareggiata ha rigettato nell’area portuale e nella riva di fronte alla spiaggia del lungomare Marconi e Alighieri. Qui si registra anche una notevole erosione, da parte delle onde.
Le operazioni
«Il mare è ancora troppo alto e non abbiamo potuto pulire il porto – spiega Elena Campagnolo, assessore al Porto – lo faremo domani (oggi ndr).
«Per quanto riguarda l’arenile – prosegue l’assessore – c’è stata una forte erosione nel tratto centrale, che è quello più sotto pressione, dove stiamo rinforzando le dune di sabbia che avevamo messo a protezione nelle scorse settimane. Hanno funzionato perché danni non ne abbiamo registrati alle strutture e abbiamo così preservato anche la spiaggia di velluto. Gli operai hanno provveduto a riaprire i fossi sull’arenile che si erano nuovamente interrati».
Durante le fasi più turbolente delle mareggiate, che hanno sferzato negli ultimi giorni la costa, il comandante del porto è dovuto intervenire per chiedere alla gente di non avventurarsi fino alla punta del molo di levante, perché le alte onde sormontavano la banchina e c’era il rischio che qualcuno finisse in mare. Molti volevano immortalare con telefoni o macchine fotografiche il momento in cui le alte onde avvolgevano il faro all’estremità. «Noi non abbiamo preso provvedimenti – conclude l’assessore Campagnolo, che ieri mattina ha effettuato un sopralluogo – ma, essendo il porto aperto, c’è stata gente che, in maniera incosciente, voleva raggiungere il faro alla fine del molo, mettendosi in una situazione di pericolo. E’ stata invitata dal comandante a tornare indietro».
Resta ancora inagibile la passerella che collega le due banchine, danneggiata dall’alluvione del 15 settembre. Da quel giorno è venuto meno anche l’unico collegamento pedonale presente. Il Comune ne sta progettando un altro, più ampio e ciclopedonale, poco distante per consentire il passaggio a più persone e biciclette contemporaneamente. Fino a quando era agibile, infatti, si transitava in fila indiana. La nuova passerella era già stata messa a bilancio prima dell’esondazione e ora tornerà molto utile. Il Comune attende, nel frattempo, la passerella provvisoria sul Misa all’altezza di ponte Garibaldi, che dovrà essere abbattuto e ricostruito, oltre alla sistemazione del ponte del Vallone in Strada della Chiusa. Le due infrastrutture maggiormente danneggiate dall’alluvione.