«Aperto a cena soltanto su prenotazione»: la ricetta dei locali contro la batosta delle bollette

«Aperto a cena soltanto su prenotazione»: la ricetta dei locali contro la batosta delle bollette
«Aperto a cena soltanto su prenotazione»: la ricetta dei locali contro la batosta delle bollette
di Sabrina Marinelli
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 2 Febbraio 2022, 10:20

SENIGALLIA  - Aperto a cena, durante la settimana, solo su prenotazione. Così si è organizzato il ristorante-pizzeria Il Tucano per far fronte al caro bollette. Pioniere di una riorganizzazione che sta investendo l’intero comparto e non solo. Dopo la nota pizzeria del lungomare Da Vinci molti altri si sono attivati o lo stanno facendo per contenere i costi. 

La scelta

«A fronte del rincaro delle bollette di luce e gas ho deciso di ridurre l’orario, tenendo aperto a cena durante la settimana solo su prenotazione – spiega Vinicio Vignoli, titolare de Il Tucano - prima stavo aperto lo stesso anche con sei o sette persone perché bene o male rientravo nelle spese, adesso invece pagando 206 euro al giorno di luce e gas, a cui va aggiunto il costo della legna e dei dipendenti, conviene restare chiusi». Oltre all’aumento delle bollette ci sono anche gli effetti della pandemia che ancora incidono, soprattutto su un calo generalizzato di clienti. «Il calo di lavoro è arrivato anche per effetto dei contagi e delle quarantene aumentati e del Super Green pass – aggiunge - Le comitive, ad esempio, con anche un solo non vaccinato, si organizzano per mangiare a casa». 
La situazione
Una situazione diffusa, come spiega Confcommercio, perché molti altri si stanno organizzando riducendo gli orari di lavoro e non solo nella ristorazione. «Purtroppo non è un caso isolato – interviene Giacomo Bramucci, presidente di Confcommercio - La tendenza a limitare la propria operatività è partita dalle imprese più energivore e sta ormai dilagando anche nel mondo del terziario. I segnali di tensione nel mercato dell’energia erano tangibili da tempo, con ancora le limitazioni pandemiche, ma la politica nazionale era molto concentrata su se stessa e, come spesso accade, non ha debitamente affrontato la cosa». 
Il caro bollette arriva dopo due anni di emergenza sanitaria, che ha comportato lunghi periodi di chiusure e sacrifici, e che vede ancora un calo di clienti, a causa dei positivi e degli isolati che non possono uscire dalla propria abitazione. Un percorso ad ostacoli che attività consolidate come il ristorante Il Tucano sono riusciti ad affrontare, c’è infatti anche chi ha chiuso, però è tempo ormai di prendere delle contromisure per non andare in perdita. «Ora le imprese sono sull’orlo di un precipizio – prosegue Giacomo Bramucci - se non arriverà un impianto di sostegno serio e strutturato si parla di un terzo delle imprese del terziario che rischiano di non arrivare all’estate. Apriamo gli occhi, senza impresa non c’è futuro e rischiamo di vanificare l’opportunità delle risorse del Pnnr». 
Gli obiettivi
Il presidente di Confcommercio spera che ognuno faccia la sua parte. «Occorre compattezza istituzionale a tutti i livelli – dice - E’ una partita che si gioca a livello nazionale.

Questo non vuol dire per le amministrazioni regionali e locali, aspettare senza far nulla. Al contrario serve rendere agevole l’attività d’impresa, sostenerla con percorsi agevolati di accesso al credito, investire nell’efficientemento energetico delle attività, garantire un’attrattività, nel nostro caso anche turistica, esclusiva. Tutti provvedimenti che si possono e si devono mettere in campo, per dare elementi in più alle aziende per superare questo drammatico momento».

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