SENIGALLIA - Dai lavori di scavo alla curva della Penna, per la riqualificazione e la realizzazione di una attesissima rotatoria - importante opera di urbanizzazione che precede i lavori di lottizzazione per la costruzione di nuovi complessi abitativi - il terreno restituisce reperti archeologici del passato della città.
In una notail consigliere di opposizione Gennaro Campanile (Amo Senigallia) parla di «resti di tombe antiche e mura storiche venute alla luce durante gli scavi - si legge - che possono rappresentare una naturale espansione dei ritrovamenti di via Baroccio di due anni fa, ricollegandosi anche ai resti romani esplorabili ubicati sotto il teatro La Fenice», ma l’Amministrazione è prudente e preferisce approfondire la natura storica di quei resti prima di esprimere una qualsiasi valutazione.
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Resta il fatto che la scoperta ha comportato un blocco dei lavori da parte della Soprintendenza. «Dunque - chiede Campanile - è probabile che occorrerà procedere ad un adattamento della progettazione immobiliare. Tutto questo comporterà tempi lunghi e l’allontanamento della rotatoria è nei fatti. Non è più accettabile che un’opera pubblica di grande importanza dipenda dagli oneri di urbanizzazione, occorre perciò che la realizzazione della rotatoria sia svincolata dalla costruzione diretta degli appartamenti». Per un cantiere che si ferma, molti altri invece vanno avanti. L’Amministrazione ha investito molto per le strade e la loro riqualificazione: è in corso la riqualificazione di piazza Garibaldi dove al termine delle operazioni di pulizia sarà applicato uno stato protettivo della pietra (durata dell’intervento, una ventina di giorni), così come procedono spediti i lavori nella frana inferiore di via Roncitelli «che si dovrebbero concludere a fine anno – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Nicola Regine – e per il quale abbiamo investito 300.000 euro da sommare altri 300.000 della Regione».
Ieri sono partiti anche i lavori in Strada della Chiusa, mentre tra qualche giorno si metterà mano a via Anita Garibaldi, il cui asfalto è tartassato dalle radici degli alberi. «Dovremo chiuderla nel tratto finale che incrocia via Mercantini.
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